6/26/2013

L'avvincente storia del Profeta Mosè (alehyh salem) LEZIONE 5


LEZIONE 5: La codardia e la viltà del popolo di Mosè

Allah aveva dato ordine a Mosè (alehyh salem) di condurre il popolo alla terra promessa (Palestina) terra promessa ad Abramo (alehyh salem) in cui i pii e coloro che temono Allah avrebbero prosperato. Ma il popolo di Israele era un popolo ingrato. Nonostante tutti i favori di Allah, non erano mai riconoscenti e non riuscivano a stare lontani dal male. Quando Mosè (alehyh salem) gli ordinò di conquistare la città dei cananiti dove risiedevano gli Ittiti (loro nemici che li avevano perseguitati), essi furono codardi e crearono mille scuse temendo di combattere. Piuttosto chiesero a Mosè (alehyh salem) di sfidare i nemici insieme al suo Signore.

E quando Mosè disse al suo popolo: “O popol mio! Ricordate la grazia di Allah su di voi, quando ha scelto tra voi i Profeti! E fece di voi dei re e vi diede quello che non aveva mai dato a nessun popolo al mondo. 

O popol mio, entrate nella terra santa che Allah vi ha destinata e non volgete le spalle: vi ritrovereste perdenti”.  Dissero: “O Mosè, essa è abitata da un popolo di tiranni. Noi non vi entreremo finché essi non siano usciti. Se escono, allora entreremo”.  Due dei loro, timorati e colmati da Allah di grazia, dissero: “Entrate dalla porta; quando sarete dentro, trionferete. 

Confidate in Allah se siete credenti”.  Dissero: “O Mosè, noi non entreremo finché saranno colà. Va' tu con il Signore tuo e combattete insieme. Noi resteremo qui in attesa”. (Corano, Sura Al-Ma’ida, La tavola imbandita, 5:20-24)

Allah li punì condannandoli a vagare nel deserto senza dimora per 40 anni.

Disse [Allah]: “Ebbene, questo paese sarà loro vietato per quarant'anni ed essi erreranno sulla terra. Non ti affliggere per un popolo di iniqui”. (Corano, Sura Al-Ma’ida, La tavola imbandita, 5:26)

Mosè digiuna per 40 giorni

Il popolo non aveva destinazione alcuna, iniziarono a vagare... vagare... vagare senza meta. Ogni giorno iniziava e terminava nello stesso modo. Entrarono nel Sinai. Mosè ritornò nello stesso posto in cui aveva parlato ad Allah la prima volta. Chiese ad Allah guida nel giudicare il proprio popolo. Allah gli ordinò di purificarsi digiunando per 30 giorni dopo i quali si sarebbe dovuto recare sul Monte Sinai dove gli sarebbe stata consegnata una Legge con cui governare il suo popolo.

E fissammo per Mosè un termine di trenta notti, che completammo con altre dieci, affinché fosse raggiunto il termine di quaranta notti stabilito dal suo Signore. E Mosè disse a suo fratello Aronne: “Sostituiscimi alla guida del mio popolo, agisci bene e non seguire il sentiero dei corruttori”. (7:142)

Mosè  chiese ad Allah di mostrarsi:

E quando Mosè venne al Nostro luogo di convegno, e il suo Signore gli ebbe parlato, disse: “O Signor mio, mostraTi a me, affinché io Ti guardi”. Rispose: “No, tu non Mi vedrai, ma guarda il Monte; se rimane al suo posto, tu Mi vedrai”. Non appena il suo Signore si manifestò sul Monte esso divenne polvere e Mosè cadde folgorato. Quando ritornò in sé, disse: “Gloria a Te! Io mi pento e sono il primo dei credenti”.(7:143)

Allah gli dona le Tavole con dei comandamenti da consegnare al suo popolo e con i quali governare.

Scrivemmo per lui, sulle Tavole, un'esortazione su tutte le cose e la spiegazione precisa di ogni cosa. “Prendile con fermezza e comanda al tuo popolo di adeguarvisi al meglio. Presto vi mostrerò la dimora degli empi. (7:145)

I primissimi studiosi affermarono che i comandamenti che Allah diede a Mosè sono nel Corano:

Di': “Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi ha proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e a loro.  Non avvicinatevi alle cose turpi, siano esse palesi o nascoste. E, a parte il buon diritto, non uccidete nessuno di coloro che Allah ha reso sacri. Ecco quello che vi comanda, affinché comprendiate.  Non avvicinatevi, se non per il meglio, ai beni dell'orfano, finché non abbia raggiunto la maggior età, e riempite la misura e date il peso con giustizia. Non imponiamo a nessuno oltre le sue possibilità. Quando parlate siate giusti, anche se è coinvolto un parente. Obbedite al patto con Allah. Ecco cosa vi ordina. Forse ve ne ricorderete.  In verità, questa è la Mia retta via: seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dalla Sua Via . Ecco cosa vi comanda, affinché siate timorati”. (Corano 6:151-153)

Allah dona la Torah a Mosè (aleyhy salem), una delle Sacre Scritture

E poi demmo la Scrittura a Mosè, corollario [della Nostra Grazia], spiegazione chiara di tutte le cose, guida e misericordia, affinché credessero nell'incontro con il loro Signore.  Questo è un Libro Benedetto che Noi abbiamo fatto scendere, seguitelo allora e siate timorati [di Allah], sicché possiate essere oggetto di misericordia,  affinché non diciate: “È stata fatta scendere la Scrittura solo su due popoli nostri predecessori e noi ne ignoravamo gli insegnamenti”.  O diciate: “Se la Scrittura fosse stata fatta scendere su di noi, saremmo stati meglio guidati di loro”. Ecco che dal vostro Signore vi sono giunte prove, guida e misericordia. Dopo di ciò, chi sarà peggior ingiusto di quello che smentisce i segni di Allah e se ne allontana? Presto compenseremo quelli che si allontanano dai Nostri segni con un duro castigo per essersi allontanati. (Corano 6:154-157)

La storia del vitello d’oro

Mosè (aleyhy salem) si era allontanato per 40 giorni dal suo popolo per ordine di Allah. Ma quando fu via, essi decisero di plasmarsi un idolo. Per idea di As-Samiri fu raccolto tutto l’oro che possedevano, fu sciolto e ne fu plasmato un vitello d’oro. As-Samiri disse che questo rappresentava il loro dio a cui rivolgere la propria venerazione, che questo era lo stesso dio di Mosè (aleyhy salem) anche se egli l’aveva dimenticato. Aronne, il fratello di Mosè (aleyhum salem), cercò di farli ragionare parlandogli di Allah, di quanto Egli fosse Misericordioso, ma essi vollero nuovamente rivolgersi al paganesimo. Quando Mosè (aleyhy salem) ritornò, li trovò danzando e ballando attorno al loro idolo, e si infuriò.

Allah gli aveva comunque già rivelato sul Monte Sinai che, grazie all’influenza negativa di As-Samiri, il popolo si era sviato.

“Cos'è che ti ha spinto a sopravanzare il tuo popolo, o Mosè?”  Rispose: “Essi sono sui miei passi. Mi sono affrettato verso di Te, o Signore, per compiacerTi”. Disse: “In tua assenza abbiamo tentato la tua gente e il Sâmirî li ha traviati”.  Ritornò Mosè al suo popolo pieno di collera e dispiacere, disse: “O popol mio, non vi ha fatto il vostro Signore una bella promessa? [L'attesa] del patto era troppo lunga per voi? Avete voluto che fosse su di voi la collera del vostro Signore e così avete mancato alla promessa che mi avevate fatto?”. (20:83-86)

Mosè (aleyhy salem) si infuriò anche con Aronne (alehyh salem) ma si rese poi conto che questi aveva fatto tutto il possibile e cacciò via As-Samiri ordinandogli di bruciare il loro idolo e di spargerne i resti nel mare. (per riferimenti coranici si veda 20: 83-98)

La punizione degli idolatri

A differenza di tutte le altre volte, questo peccato non passò impunito. La punizione fu severa: la morte. I colpevoli avrebbero dovuto pentirsi per le atrocità che avevano operato e poi dovevano essere uccisi dal gruppo di innocenti. A proposito di quest'ordine riferiamo l'esegesi di Ibn Abbas che disse: “In seguito ad un ordine ricevuto dal suo Signore, Mosè ordinò al suo popolo: Uccidetevi!". Allora quelli che si erano abbandonati all'adorazione del Vitello si misero da parte, si sedettero e gli altri brandirono i coltelli. Scese su di loro una notte profondissima e cominciarono ad uccidersi l'un l'altro finché l'oscurità non si dissipò. Ci furono settantamila vittime. Tutti quelli che furono uccisi e tutti quelli che sopravvissero furono perdonati”
E quando Mosè disse al suo popolo: “O popol mio, invero vi siete fatti un grande torto prendendovi il Vitello. Pentitevi al vostro Creatore e datevi la morte: questa è la cosa migliore, di fronte al vostro Creatore”. Poi Allah accolse il vostro [pentimento]. In verità Egli accoglie sempre [il pentimento], è il Misericordioso (2:54)

Il popolo chiede di vedere Allah

Mosè (aleyhy salem) ritornò sul Monte Sinai con 70 degli anziani, egli parlò con Allah e Allah parlò direttamente a Mosè (aleyhy salem). Questo fu l’ultimo miracolo al quale assistettero ma non fu sufficiente. Essi chiesero di vedere Allah. Questa fu una grande delusione. Era un popolo troppo legato alla materialità e al mondo dei sensi. Essi furono puniti istantaneamente con un sisma che stupefece i loro corpi lasciandoli morti. Mosè (aleyhy salem) pregò per essi, prego Allah ta’ala di perdonarli e Allah li risuscitò.

Mosè scelse settanta uomini del suo popolo, per il Nostro luogo di convegno. Dopo che li colse il cataclisma, disse: “O Signore, se Tu avessi voluto, già li avresti distrutti in precedenza e me con loro. Ci distruggerai per ciò che hanno commesso gli stolti della nostra gente? Questa non è se non una prova da parte Tua, con la quale svii chi vuoi e guidi chi vuoi. Tu sei il nostro Patrono, perdonaci e usaci misericordia. Tu sei il migliore dei perdonatori.  Annoveraci un bene in questa vita terrena e un bene nell'Altra vita. Ecco che, pentiti, ritorniamo a Te”. E [Allah] disse: “Farò sì che il Mio castigo colpisca chi voglio, ma la Mia misericordia abbraccia ogni cosa: la riserverò a coloro che [Mi] temono e pagano la decima, a coloro che credono nei Nostri segni, a coloro che seguono il Messaggero, il Profeta illetterato che trovano chiaramente menzionato nella Torâh e nell'Ingil, colui che ordina le buone consuetudini e proibisce ciò che è riprovevole, che dichiara lecite le cose buone e vieta quelle cattive, che li libera del loro fardello e dei legami che li opprimono. Coloro che crederanno in lui, lo onoreranno, lo assisteranno e seguiranno la luce che è scesa con lui, invero prospereranno”. (7:155-157)

Attività generali di scrittura (da coordinare con la parte della storia che si sta studiando):

Riassunti, questionari, libricino, booklet, leaflet/brochure (per far conoscere ai non musulmani la vera storia di questo profeta), temi su singoli paragrafi accompagnati da illustrazioni

Copia delle ayat dal Corano

Attività suggerite (da coordinare con la parte della storia che si sta studiando):

Disegni, posters, lapbooks, dipinti con le seguenti tematiche:

La cesta che galleggia sul Nilo

Il fiume Nilo con i coccodrilli

Il palazzo reale di Faraone e le dimore umili dei Figli di Israele

Il palazzo di Qarun con tutte le sue immense ricchezze inghiottito dalla terra

Il viaggio nel deserto e la fonte dove abbeverare le bestie al pascolo

Il Monte Sinai

La montagna con il cespuglio in fiamme

Bastone di Musa (aleyy salem)

Le piaghe dell’Egitto

Il Mar Rosso che si divide in due

La manna dal cielo

Da modellare col das, cartapesta o con la plastichina (da coordinare con la parte della storia che si sta studiando):

vedi tematiche sopra

scene del deserto con la oasi

Gli alberi di palma, che si trovano spesso nelle oasi, possono essere recreati con dei rotoli di carta assorbente avanzati, dipinti di marrone oppure ricoperti di colla e rivestiti poi di carta colorata; le foglie con del cartoncino verde da ritagliare e poi incollare (oppure spillare)

Il deserto con della cartapesta arrotolando insieme dei mucchietti di giornale e posizionandoli su un cartone più grande, ricreando alcuni strati, posizionandoli in modo da dare l’impressione delle dune nel deserto. Lasciare asciugare per bene. Dipingete le dune e la sabbia in diverse sfumature.

 

Segnalibro

Crea il tuo segnalibro personalizzato con ayat del Corano, oppure disegni. Stampalo, plastificalo e ritaglialo.

Nessun commento:

Posta un commento