8/17/2013

Distruzione di Baghdad-1258


 
Baghdad fu fondata nell’VIII secolo. Famosissima per i bellissmi palazzi, le moschee, le madrasah, gli ospedali e le centinaia di biblioteche, sia pubbliche che private, immense e piccine. Era la capitale in cui la dinastia Abbaside regnò per circa 500 anni. Era stata la residenza di famossi califfi, scrittori, filosofi e capi religiosi. L’Imam Al-Ghazali insegnò nel rinomato college di Nizamiyyah e Abu Hanifa (che Allah ne sia compiaciuto) aveva vissuto e poi era morto in Baghdad.

Gli Abbasidi definirono la parte della città di Baghdad che occupavano col nome di Dar as-Salam, la casa della pace. Nel centro vi era il palazzo del califfo e la grande moschea. Era un florido centro culturale dove venivano tradotti libri di ogni genere, copiati e rilegati adoperando i migliori mezzi. Soltanto Cordoba poteva competervi. Entro la metà del XIII secolo Dar al-Islam mancava d’unità. Anche il potere degli Abbasidi si stave indebolendo. Il mondo islamico si stava divedendo perché vi erano tante dinastie indipendenti. Inoltre molte aree dell’Asia centrale avevano subito l’invasione dei Mongoli con Gengis Khan alla loro guida, il ‘flagello di Dio’. Anche suo nipote Hulagu Khan era molto agguerrito ed era disposto a continuare i raid mongoli che null’altro appartavano se non morte e distruzione. Essi praticavano lo sciamanesimo un’antica religiona animista.

Gengis khan non era particolamente religioso. Come Faraone egli amava solo se stesso, era pieno di sé e credeva di essere onnipotente. Il concetto di Dio gli stava bene fintantoché non vi erano interferenze ai suoi piani.

L’armata di Hulagu era fortissima e consisteva di abilissimi soldati che cavalcavano con destrezza i migliori cavalli. Tutte le maggiori città islamiche caddero l’una dopo l’altra. Al-Juwayni scrisse nel suo famoso trattato sulla conquista mongola, che i Mongoli arrivavano, bruciano tutto, sgozzavano, saccheggiavano e abbandonavano il luogo.

Al-Must’asim fu l’ultimo dei Califfi, era arrogante e troppo sicuro di sé. Egli inviò un messaggio a Hulagu in cui tentò di intimorirlo facendogli credere che un suo eventuale attacco alla città avrebbe mobilitato tutto il mondo musulmano, Hulagu non cambiò idea. Al-Must’asim tentò di persuaderlo offrendogli la carica di sultano e proponendogli che il suo nome fosse citato nella khutba del venerdi a Baghdad.

Hulagu era determinato ad attaccare Baghdad e così fece nel 1258. Centinaia di migliaia di persone innocent persero la propria vita. L’intera città fu bruciata.


M. (10) ha scritto un riassunto della storia e ha copiato un disegno da Tell me about Islamic History

La religione animista vietava di spargere sangue reale. Dunque il califfo non fu ucciso al momento, il suo corpo fu arrotolato in un tappeto e dei cavalli neprovocarono la morte correndovi sopra.

Cosa determinò la facile vittoria di Hulagu? I musulmani non erano uniti a quel tempo. Nessuno venne in aiuto al califfo Must’asim. Alcuni studiosi affermano che la civiltà era in uno stato di decadenza e che i Mongoli vennero a raderla al suolo affinché potesse nuovamente iniziare. Pensi anche tu che ci siano aspetti positivi in questa distruzione?

La stessa catastrofe non si verificò con i Mammalucchi d’Egitto. Nel 1260 Hulagu e le armate dei Mammalucchi si incontrarono in ‘Ain Jalut (area di Galilee), in Palestina. Questa jihad fu condotta dal sultanto dei Mammalucchi Baybars. Hulagu Khan non riuscì mai a raggiungere l’Egitto e in due anni fu costretto ad abbandonare i luoghi occupati. Gli storici scrivono che i figli di Hulagu divennero musulmani. Uljaytu Khan divenne un mecenate (sostenitore) dell’arte islamica e volle che il Corano venisse trascritto nel suo palazzo.

Vocabolario:

Sciamesesimo religione animista.  I custodi e sacerdoti di questo culto erano i Beki o Sciamani, i quali aiutati da uso di droghe e narcotici, e dalla musica dei tamburi, cadevano in uno stato di trance. Avevano riti e forme di culto molto particolari con fortissimo elementi di Shirk. Un esempio: per fare il bagno dovevano raccogliere l’acqua con la bocca e spruzzarsela addosso. I morti erano considerati dèi domestici protettori della famiglia; essi pregavano sulle tombe; interpretavano i sogni. Che Allah ci protegga dallo shirk amin

Questionario:

1)   Nomima due importanti personaggi musulmani a Baghdad.

2)  Come fu chiamata la bellissima capitale degli Abbasidi?

3)  Chi erano Gengis Khan e suo nipote?

4)  Da dove venivano i Mongoli e quale era la loro religione?

5)  Chi fu l’ultimo dei califfi Abbasidi e come tentò di fermare l’ingresso a Baghdad da parte dei Mongoli?

6)  Come rispose Hulagu e quando il suo esercito entrò  Baghdad?

Notizie bibliografiche su Gengis Khan dal Milione di Marco Polo http://www.rajatabla.it/catalogo_marco_polo/mongolia_cultura.htm


 


 

 

 

L’avvincente storia di Tariq Ibn Ziyad- 711


 
Questa è una lezione di storia da svolgere in un’unica lezione. La lezione andrà sviluppata con ulteriori approfondimenti che lo studente compirà assistito se di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, in modo individualmente per 9+.

Le conquiste e i miglioramenti culturali che i Musulmani hanno arrecato alla Spagna sono a tutti bene note. Ma come e quando al-din al-haq al-islam è arrivato in questa parte meridionale dell’Europa?

Verso la fine del VII secolo, la Spagna meridionale Al-Andalus sottostava al potere della Chiesa Romana Cattolica. Un popolo germanico, i Visigoti, governava la Spagna rendendo difficile la vita dei propri sudditi, sia quelli Cristiani che quelli Ebrei. Il popolo era costretto a pagare ingenti tasse e grosse fattorie erano gestitie dai serfs le cui condizioni erano peggiori di quelle degli schiavi, anche se idealmente essi dovevano godere di maggiori diritti rispetto agli schiavi. La società viveva tempi duri e di ignoranza.

All’inizio del secolo VIII tutto il Nord-Africa era sotto il controllo dei Musulmani. Musa Ibn Nasayr era il Governatore arabo di queste regioni. Egli abitava in un posto del Marocco dal quale poteva addirittura avvistare la Spagna in giorni molto chiari. Decise di estendere dar-al-islam inviando una spedizione di Musulmani in Spagna. A quel tempo i Berberi abitavano il Nord-Africa. Il Governatore di Tangeri (un’altra città portuale in Marocco) era un nuovo musulmano, il Berbero Tariq Ibn Ziyad. Musa scelse Tariq per condurre un’aramata di ben 7000 Berberi e per entrare in Al-Andalus.

La data di inizio della campagna fu il 28 Aprile 711.

Tariq Ibn Ziyad adoperò un tipo particolare, leggero e veloce di imbarcazione. Tariq conquistò la montagna precedentemente chiamata Jabal-Al-Fath che fu rinominata Jabal Tariq da cui oggi il nome Gibilterra. Due mesi dopo i Musulmani affrontarono i Visigoti combattendo contro l’armata di Roderigo che fu sconfitta. Tariq continuò la propria conquista: Toledo, la capitale Visigotica e Cordoba caddero nelle mani dei Musulmani. Cristiani ed Ebrei che non vollero convertirsi all’Islam, furono lasciati liberi di praticare la loro religione pagando una tassa detta jaziyah con cui venivano protetti e nessuno poteva arrecargli alcun danno.

La storia dei libri scolastici ci impartisce un insegnamento sbagliato, ma noi Musulmani sappiamo da fonti attendibili che durante il governo islamico le minoranze e le diversità etniche e culturali furono rispettate. I serfs visigoti che un tempo erano sfruttati come schiavi, riacquistarono la libertà. Ad essi furono anche affidati gratuitamente dei grossi appezzamenti di terreno che coltivarono. Erano pero’ tenuti a pagare una tassa sul raccolto annuo. Gli amministratori musulmani mantennero le promesse fatte e applicarono la giustizia in modo equo e liberale.

La lingua araba divenne poco dopo un  anno la lingua più diffusa e ancora oggi in molte parole spagnole si sente la derivazione araba. L’Andalusia divenne un posto florido e di grande ricchezza culturale. Nel secolo X durante il regno del Califfo Abd Ar-Rahamn III Al-Andalus divenne il centro culturale più famoso in Europa. Tutte le diverse etnie e religioni vivenao in pace e rispetto. Regnavano la solidarietà e la tolleranza.
N. (8) ha riassunto l'aspetto storico e sociale della conquista araba dell'Andalusia
Mappa
Tipo di imbarcazione
 

Questionario:

1)   Quali religioni esistavano in Spagna prima dell’avvento dei  Musulmani e quale era lo status dei loro aderenti?

2)  Come furono trattati Cristiani e Ebrei che abitavano nella Spanga dell’VIII secolo dai Musulmani?

3)  Cosa significa Jabal tariq?

4)  Quale fu il risultato della coesistenza pacifica di Cristiani, Ebrei e Musulmani in SPanga? Fai una ricerca.

5)   Qual è l’origine della parola Al-Andalus?

6)  Sai che alcune parole spagnole ed anche italiane derivano dall’arabo? Quali sono? Fai una ricerca: cotone, zucchero, chimica…
Abbiamo usato questo testo, sembra storicamente attendibile, vi sono date e bellissime illustrazioni da cui prendere ispirazione: Tell me about Islamic History
 
 
 

 

 

 

8/09/2013

Eid Mubarek!







TAQABALLAHU MINNA WA MINKUM

Possa Allah ta’ala accettarlo da voi e da noi ameen

Questa la frase che i Sahaba si scambiavano nel giorno dell’Eid, significa augurarsi che Allah ta’ala accetti il digiuno, le buone azioni, gli atti di ibada e tutti gli sforzi compiuti fisabilillah.

Tutti noi aneliamo alla ricompensa! Anche i nostri figli e i nostri studenti hanno lavorato sodo questo Ramadan ognuno in base alle proprie forze. Hanno cercato di digiunare e c’è chi vi è riuscito per l’intera giornata e c’è chi ci ha provato per alcune ore. Hanno sicuramente cercato di compiere tante buone azioni, di aiutare il povero, di rispettare il vicino, di aiutare la mamma e il babbo…non sono mancate sicuramente in ogni famiglia dei litigi o delle prese di posizione errate, ma insha Allah con l’aiuto di Allah ta’ala ogni anni questo splendido mese di Ramadan ci donerà l’ispirazione per fare meglio e possibilmente perpetuare il nostro buon comportamento anche oltre il Ramadan.

Anche quest’anno il Ramadan è giunto al termine e molto velocemente subbhanAllah! Ed anche quest’anno siamo estremamente contenti di celebrare la fine del digiuno con l’ Aid al Fitr.

 

“Per ogni popolo c’è una festa e questa è la nostra festa” disse il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ad Abu Bakr (radiallahu’anhu). [Bukhari e Muslim]. Le parole: “la nostra festa” ricoprono un importante significato per i Musulmani siccome tali celebrazioni sono proprio le nostre e derivate solo ed esclusivamente dalla Shari’ah. Siccome in generale le vacanze derivano da tradizioni religiose, è molto importante che noi palesiamo grande gioia durante le nostre feste, radunandoci per sentire che sono proprio le nostre, e sentire che sono diverse dalle festività dei mushrik. Noi non celebriamo il Natale, Hanuka o altre festività pagane e i nostri ringraziamenti vanno ad Allah solo (che sia Glorificato).

 […] Dato che le festività hanno grande effetto sulla mente umana e sul comportamento, gli studiosi musulmani enfatizzano il concetto di diversità dai mushrik nelle nostre cerimonie.

Noi Musulmani abbiamo le nostre celebrazioni, le nostre tradizioni e dobbiamo esserne davvero fieri, senza cercare di imitare gli altri nel modo di celebrare o nel modo di abbigliarsi.

[…] È importante dire che per essere veramente diversi nelle nostre ceremonie, e soprattutto nel modo in cui il Profeta (pace e benedizioni su di lui) voleva che fossimo, dovremmo seguire la Sunnah alla lettera. Questo farà di noi dei veri seguaci del Profeta (pace e benedizioni su di lui).

 Dunque dovremmo anche essere consci delle bid’ah (innovazioni) purtroppo commesse (dagli stessi musulmani ignoranti in materia religiosa) durante tali ceremonie. Le bid’ah (innovazioni) vanno a spese della Sunnah (detti e modi del Profeta, pace su di lui) che ne viene rimpiazzata. Ibn Taymiyah ha detto: “Non c’è posto nel cuore allo stesso tempo per la Sunnah e la Bid’ah.” [Al-Iqtida]. Allah dice: (traduzione del significato):


“Di' (O Muhammad): “Se avete sempre amato Allah, seguitemi. Allah vi amerà e perdonerà i vostri peccati. Allah è perdonatore, misericordioso”. (Corano, Sura al-Imran, La gente di Imran, 3:31)

 Sunnah dell’Aid

 1) È Sunnah abbigliarsi con gli abiti migliori per la festa dell’Aid. Fu narrato che Ibn ‘Umar soleva farlo insieme ad altri Compagni del Profeta (pace e benedizioni su di lui). [Fath al-Bari]

 2) È obbligatorio (wajib) pregare la preghiera dell’Aid al Fitr. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) e i suoi Compagni non smisero mai di farlo, e raggrupparono gente, persino donne durante il ciclo mestruale, bambini e anziani. [Bukhari e Muslim]

 3) È Sunnah mangiare dei datteri prima di lasciare casa per la preghiera dell’Aid per mostrare che il periodo di digiuno è terminato. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva non lasciare casa per la preghiera dell’Aid se non dopo aver mangiato dei datteri. [Bukahri e Ahmad]

 4) È Sunnah recitare il takbir ad alta voce lasciando la casa per recarsi verso il luogo di preghiera. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva recitarlo sino alla fine della preghiera. [Silsilat al-ahadith as-Sunnah]


 5) Non c’è alcun hadith relativo a Rasulullah (pace e benedizioni su di lui) su cosa dovrebbe essere detto quando si reciti il takbir sulla strada per la preghiera, ma Ibn Mas’ud soleva dire quello che segue:

Allahu Akbar (due volte)

Laa Illaha Illallaaha

Allahu Akbar

Wa Lillahil Hamd [Narrato da Ibn Abi Shaybah]

 6) La Sunnah delle preghiere delle Aid è di pregare nel musallah (posto alla scoperto) e non nella moschea. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) non ha mai pregato le preghiere dell’Aid nella moschea. Abu Sa’id (radiallahi ‘anhu) riferì: “Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva andare in un campo all’aperto per l’Aid al Fitr e l’Aid al Adha, e la prima cosa che faceva era pregare.” [Bukhari e Muslim]

 7) Né l’adhan né l’iqamah vengono pronunciate. [Muslim]

 Ibn Abbas riferì: “Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) pregava due raka’ah per l’Aid e non pregava né prima né dopo.” [Bukhari]

 9) Jabir (radiallahu ’anhu) riferì: “Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva ritornare dall’Aid al Fitr su un sentiero diverso da quello per il quale era andato.” [Bukhari]

 10)È permesso ascoltare canti senza musica nel giorno dell’Aid specialmente per i bambini. [Bukhari e Muslim]

 Bid’ah dell’Aid

 Rappresentano un’innovazione in ambito religioso:

 1) Radersi le barbe specialmente per l’Aid. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ci ha ordinato di non raderci le barbe; dunque è davvero una vergogna che, in questo bellissimo giorno in cui si dovrebbe dimostrare la differenza tra noi e i mushrik, alcuni musulmani si radino le barbe così da ‘sembrare puliti’ come i mushrik.

 2) Imitare i mushrik nelle loro pratiche e abbigliamento, stringere la mano alle donne. […]

3) Ascoltare la musica nel giorno dell’Aid. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Ci saranno alcuni nel mio popolo che considereranno leciti l’adulterio, la seta indossata dagli uomini, bere intossicanti, e strumenti musicali.” [Bukahri, Abu awud e Bayhaqi]

 4) Donne che non indossano l’hijab [appositamente per festeggiare]. Fare questo significa celebrare l’Aid commettendo uno tra i peccati maggiori.

 5) Visitare i cimiteri in modo speciale nel giorno dell’Aid. È permesso visitare i cimiteri tutto l’anno dunque non dovremmo farne un evento particolare della festa dell’Aid.

 6) Sprecare del denaro nel cibo invece di donarlo ai bisognosi.

 Chiediamo ad Allah (Che sia Glorificato) ci aiutarci ad evitare ogni forma di Bid’ah e di guidarci nel seguire la Sunnah del Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui).
 

 

Ponete questo quesito ai vostri studenti:

Il Ramadan finisce con l’ Aid al Fitr?

Sicuramente avreste una risposta affermativa dalla maggior parte dei Musulmani, se chiedeste se il Ramadan abbia fine con la festa dell’interruzione del digiuno. Riguardo le ingiunzioni dell’astensione da cibo, bevande e contatto sessuale con il coniuge durante il giorno, si può facilmente accertate dal Corano e dagli Ahadith a tale riguardo. Comunque, quando si va ad investigare sulle ragioni che fanno del Ramadan una tale benedizione, se ne dedurrà che le lezioni apprese, dovrebbero rimanere con noi tutto l’anno. Prima di tutto il fatto che si trascorra il tempo tra l’alba e il tramonto negandoci di godere di alcuni bisogni normali e di alcuni piaceri di questo mondo, serve a sviluppare in noi stessi forza di volontà e auto-disciplina. Questo ci aiuterà a sviluppare la più preziosa delle virtù: ‘la pazienza’ (se Allah vuole). Allah (Che sia Glorificato) dice:

“O voi che credete, rifugiatevi nella pazienza e nell'orazione. Invero Allah è con coloro che perseverano.” (Corano, Sura al-Baqara, La Giovenca, 2:153)

 Tenendo sempre in mente che stiamo attuando un ordine di Allah (Che sia Glorificato) ricordiamo a noi stessi il fine della ricerca del Compiacimento di Allah. Il mese di Ramadan ci aiuta a rinforzare il nostro bisogno di essere costantemente consapevoli dell’obbedienza ad Allah (Che sia Glorificato) e essere memori del fatto che la Sua Guida è la più grande delle grazie che Egli ci ha elargito . Allah (Che sia Glorificato) dice:

“O uomini, vi è giunta un'esortazione da parte del vostro Signore, guarigione per ciò che è nei petti, guida e misericordia per i credenti. Di' loro che si compiacciano della grazia di Allah e della Sua misericordia, ché ciò è meglio di quello che accumulano.” (Corano, Sura Yunus, 10:57-58)

 Attraverso il digiuno del Ramadan non si comprende soltanto che ubbidire ad Allah (Che sia Glorificato) rappresenta la gioia più grande, ma che vivere e mettere in pratica tale obbedienza in un senso più acuto frenando i nostri desideri nelle giornate di questo mese benedetto. Ubbidire ad Alla (Che sia Glorificato) con amore e umiltà, che rappresenta l’essenza dell’adorazione, diventa il punto focale delle nostre vite. Per questa ragione quando ci viene chiesto della fine del Ramadan, dovremmo sapere che il suo spirito non finisce mai, perché potrebbe rappresentare il nostro atteggiamento relativo al modo in cui adoriamo Allah tutto l’anno. Si realizza che è stato compiuto un passo in avanti, un grande passo, sul sentiero dell’Islam, che il Ramadan è stato istituito per aiutarci a raggiungere il nostro fine qui in questa vita.

 […] Abbiamo bisogno della Guida e degli Ordini di Allah (che Sia Glorificato) come predicato e messo in pratica dal Messaggero (pace e bendizioni su di lui); e abbiamo bisogno di ubbidire ad Allah (che Sia Glorificato) e al Suo Messaggero (pace su di lui) veramente e fedelmente malgrado gli eccessi che i nostri desideri bramano. Perciò quando il Ramadan raggiunge alla fine, non lasciamo scappare questa grande benedizione pensando che tutto sia volto al termine, e ricadendo nella nostra apatia. Aggrappiamoci a questa Grazia e Guida Divina, plasmiamo le nostre esistenze su di essa, e diventiamo quel tipo di esseri umani degni di essere chiamati Musulmani!

 
Tradotto da: The Rulings of Ramadaan
Author: Islamic Society of the University of Essex
da salafipublications