1/09/2013

Cosa non dovresti mai dire ai tuoi figli/studenti, e come sostituirlo


Tempo fa ho scovato quest’articoletto scritto da una sorella musulmana in un blog in lingua inglese e lo tradussi. Neanche ricordo il nome del blog purtroppo per poterlo citare come fonte. Ma credo sia interessante e forse d’ispirazione per qualcuno. Il titolo è:

Cosa non dovresti mai dire ai tuoi figli/studenti, e come sostituirlo

Non dire mai (eccone il senso nascosto....)

1)   “Quante volte te lo devo ripetere? Hai una pessima memoria e un atteggiamento ostile. Devo forse assillarti (o riperlo all’infinito?)?”

Prova invece con:

“Dovrei dirtelo soltanto una volta.” (Hai una buona memoria e sai seguire le istruzioni. Sei un bambino responsabile)

2) “Perché lo hai fatto?” (La tua disubbidienza è premeditata e il tuo proposito era di fare qualcosa di sbagliato di proposito)

Prova invece con:

“Come pensi di risolvere questo problema?” (Tutti commettiamo degli errori ma abbiamo anche la possibilità di far funzionare le cose di nuovo)

3)   “L’avevo detto seriamente!” (Questa volta, non lo volevo veramente prima e sentiti libero di ignorarmi ancora)

Di’ quello che hai da dire UNA SOLA VOLTA (Voglio dire che quello che dico la prima volta, lo dico sul serio)

 4)   “Va bene?” (Arrogante, alzando la voce alla fine, alle seconda sillaba) (In realtà implica questo: Non sei obbligato ad ascoltarmi, a meno che non vuoi, va bene per te?”)

Prova a dire:

“Grazie” (abbassando la voce alla fine, accentuando la prima sillaba) (Mi aspetto che tu faccia quello che ti ho chiesto senza discussioni o resistenze)

 

5)   “Cosa ti prende?” (c’è qualcosa di sbagliato in te ma non riesco a dirti cosa)

Sarebbe forse meglio dire:

“Hai infranto una regola. La conseguenza è che...” (Sai come ci si dovrebbe comportare, dunque hai scelto di disubbidire. Tu ne sei responsabile).

6)   “Perché ragazzi non riuscite a collaborare? Non posso lasciarvi soli per un minuto!” (Tu non sai andare d’accordo dunque non me lo aspetto da te. Hai bisogno di me per risolvere i tuoi problemi)

Prova invece a proporre una pausa di riflessione:

“Tutti e due seduti sul divano finché non trovate un modo o escogitate un piano. So che potete trovare una soluzione.” (Siete capaci di trovare una soluzione buona per entrambi. Non avete bisogno che io risolva i vostri problemi)

7)   “Non rivolgerti a me in quel modo!” (Non posso controllarti ma sono sicura che posso lamentarmi)

Più seriamente:

“Quello che mi piacerebbe sentirti dire è... (Sono la tua insegnante e la tua allenatrice. Modello per te il modo educato in cui devi comunicare)

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Il messaggio insito in queste affermazioni in rosso è davvero triste: “Sei cattivo! Non sei capace di cambiare atteggiamento o di modificare il tuo carattere e mai lo sarai. Non ti stimo.”

La risposta tipica del bambini è quella di assumere un atteggiamento di difesa, di non ascoltare e di ostinarsi nella disubbidienza e nella ripicca.

Il messaggio nascosto nelle affermazioni in verde è:

“Sei un bravo bambino. Sei capace di migliorare il tuo comportamento. Sei capace di trovare soluzioni. Sei grande ormai! Mi piaci.”

La risposta tipica del bambino sarà: cooperazione con atteggiamento ottimista con l’aiuto di Dio.

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