3/26/2015

Visita alla fattoria halal biologica Willowbrook



Ci siamo di recente uniti ad un gruppo di famiglie home-educator per andare a visitare una fattoria biologica halal nei pressi di Oxford.
È stata davvero una bella esperienza e sicuramente molto diversa da quello che ci aspettavamo. Siamo stati altre volte in una fattoria dove avevamo notato un ammassamento di animali e un forte odore….in questa fattoria invece gli animali avevamo tantissimo spazio, li si poteva a mala pena scorgere ed erano “liberi”!!!!
Il fratello che ha fondato questa fattoria in cui vive con la famiglia, sostiene che gli animali vadano allevati con amore e rispetto e soprattutto tenuti quanto più possibile liberi. Questo ne rende la carne halal.
Per il fico e per l'olivo,
per il Monte Sinai
e per questa contrada sicura!
Invero creammo l'uomo nella forma migliore,
quindi lo riducemmo all'infimo dell'abiezione,
eccezion fatta per coloro che credono e fanno il bene: avranno ricompensa inesauribile.
Dopo di ciò cosa mai ti farà tacciare di menzogna il Giudizio?
Non è forse Allah il più Saggio dei giudici? (Corano, Sura XCV, At-Tîn, Il Fico) 

Il giro ha incluso una spiegazione sui galletti spiegandoci che con la produzione in fabbrica i galletti vengono venuduti molto giovani perché sono stati gonfiati con antibiotici e mangime inappropriato. I loro galletti ruspanti che razzolano felici nei prati impiegheranno almeno il triplo del tempo per essere venduti. Ci ha parlato di come tutti vogliano mangiare tacchino nelle vancanze natalizie e di come loro stiano cercando di far capire alla gente che non ciò non è naturale in quanto il tacchinao cresce bene fino all’estate all’aria aperta e diventa grasso da poter essere consumato. Poi durante l’autunno e l’inverno il tacchino preferisce essere tenuto nell’aia diventando pigro a causa del freddo ed è dopo alcuni mesi di “chiusura” che viene mangiato e questo non fa bene….al contrario invece raccontava che l’oca sta benissimo fuori all’aria aperta e che è proprio nel periodo natalizio che diventa grassa e pronta per essere venduta! Il concetto ovviamente non era sul periodo natalizio di per sé quanto sul fatto che le persone che gestiscono questa fattoria studiano come “naturalmente” allevare e vendere senza nuocere l’animale né l’uomo.
Siamo poi passati a vedere i pulcini che avevano circa 2 settimane ed erano tenuti fino a questo tempo in un deposito per stare al caldo. Anche in questo caso il fattore ci ha spiegato che se fossero stati in una produzione sarebbero già belli grossi saltando tutte le fasi del loro sviluppo naturale.

Poi siamo passati alla foresta.



Rolypoly lodge

Il fattore ci ha spiegato che l’uomo deve occuparsi del cibo, dei rifiuti organici e dell’energia e deve farlo in un modo che sia eco –amichevole. Ci ha spiegato che nella fattoria hanno una turbina a vento ecologica e dei pannelli solari e che la loro caldaia è alimentata da legno che deriva dalla loro stessa foresta. Infatti essi hanno acquistato un pezzetto di foresta che cercano di tenere intatto, ma di cui tagliano soltanto da antichi alberi di quercia, ce ne ha mostrato uno il cui fusto ha 500 anni!



Ne tagliano i rami e di lì a poco, nuovi rami spuntano fuori. Il resto della foresta non viene toccata ma viene lasciato agli animali selvagtici tali quali cerbiatto, serpenti, scaiattoli e tassi di cui ci ha mostrato una tana.
Una parte della foresta era totalmente vuota, era soltanto un prato. Ma il fattore vi ha pianto centinaia e centina di arbusti di quercia affinché possa, nel giro di un decennio in sha Allah, diventare una nuova foresta.




Abbiamo poi attraversato un ponte su un ruscello da cui il fattore ci ha raccontato di aver estratto l’argilla per costruire una bella ed enorme mansione che è quasi ultimata e siamo arrivati ad un enorme prato con collina dove llama, pecore e agnelli oltre che cavalli pascolavano allegramente. Alla vista di questi 12 ragazzi tutto pepe che salivano sulla collina a tutta velocità, gli animali si sono volatilizzati…lasciando il fattore a bocca aperta…egli stesso credo che non avesse mai visto un gruppo così VIVACE!!!!!!!! Mashallah!
Siamo passati in una bellissima zona tutto fango in cui ci siamo divertiti…be’ se non c’era il fattore sarei andata anche a piedi nudi nel fango…..per poter poi arrivare ad un nuovo campo in cui il fattore ha piantato 100 diverse varietà di frutti tra cui mele, pere, prugre, tutte di qualità diverse strettamente biologiche ed organiche.
Abbiamo visitato l’area dello stagno con le anatre, l’area delle oche e poi meraviglia delle meraviglie la mansione!


Da notare la mansione rispecchiata nell'acqua dello stagno

Non solo era bella da vedere, peccato che la foto non renda merita….era una meraviglia dell’ecologia!
La casa è stata costruita da sabbia, argilla, terreno….tutte reperibili nell’area….il tetto è di paglia ed è stata costruita interamente da loro con le proprie mani! Il fattore ha fatto i muri spessi di 70 cm in modo da poter tenere la casa calda. Muri che verrano poi rivestiti da uno strato di gesso per poter resistere all’umidità dell’Oxfordshire. Grandi finistre sono state disposte sul lato esposto al sole durante il giorno, mentre piccole finiestre dal lato opposto. Tutto questo servirà a tenere la casa calda d’inverno e fresca d’estate. Il fattore ha sottolineato che se questa casa crollasse tutto ritornerebbe alla terra da dove è venuto eccetto i vetri...insoma tutti elementi naturali.

Interno della coloratissima caffetteria per un bel tè!




Poi i servizi biologici.







Si tratta di una fabbricazione rialzata sotto la quale è stato scavato un grande fosso. Il bagno prevede un sedile con un grosso foro su cui ci si siede per svuotarsi e in cui poi viene gettato del terricciato. I servizi non erano affatto maleodoranti.La carne halal biologica è stata servita ai ragazzi che hanno banchettato allegramente all’aperto mashallah tabarakallah.


Abbiamo visitato la sala per la preghiera per pregare salat-ad-dhor al hamdulillah e poi l’ultima avventura. Ci hanno mostrato varie tipi di asce e il diverso uso per tagliare la legna. Un tipo di ascia più largo e sottile serve a tagliare sul colpo, mentre un altro tipo più doppio, meno affilato serve ad entrare nel ciocco per poterlo sezionare in più parti. I ragazzi sono stati coinvolti nel trasporto dei ciocchi e dei tronchetti alla caldaia con l’utilizzo di carrelli.


La caldaia è alimentata con metodi eco-sostenibili tali quali ad esempio bruciando il legno derivato dal proprio boschetto.

Questa costruzione contiene la caldaia ed ha il tetto ricoperto di pannelli solari dal lato opposto. Nel retro si scorge la mansione



Abbiamo discusso su quali siano le fonti energetiche rinnovabili e non rinnovabili capendo che le fonti di energie rinnovabili sono quelle fonti di energia non soggette a esaurimento, mentre quelle non rinnovabili si esauriscono come il petrolio, il gas. Inoltre ricordate l’accenno ad economia o gestione eco-amichevole, o sostenibile? Un' economia sostenibile è un modo di agire che contribuisce a salvaguardare la società e conservare l'ambiente per le generazioni venture.

3/20/2015

COME PREGARE DURANTE LE ECLISSI SOLARI E LUNARI? MA COSA SONO??????




Impariamo i SEGNI DI ALLAH SUBBHANU WA TA'ALA! E COME PREGARE QUANDO LI VEDIAMO!


Salat al-Kusuf (preghiera dell’eclissi solare) e salat al-Khusuf (preghiera per l’eclissi lunare) consistono entrambe di due rak’ah (unità di preghiera).
La recitazione in entrambe le preghiere viene eseguita ad alta voce.
In ciascuna rak’ah (unità di preghiera) si eseguono due ruku’ (il piegarsi in avanti), il secondo dei quali è più breve del primo, e vi sono due recitazioni.
Dopo il takbirat-al-Ihram (il dire : “Allahu Akbar” nel dare inizio alla preghiera), vengono recitate Sura al-Fatiha e una lunga sura.
Dopo il primo ruku’, vengono recitate surah al-Fatihah e una lunga sura che deve essere più breve della recitazione precedente.
Vi sono due sujud (prostrazioni) in ciascuna rak’ah.
Questa sembra essere la narrazione più autentica a riguardo di questo tipo di preghiera.
Che Allah subbhanahu wa ta’ala ci garantisca il successo! Che la pace e le benedizioni di Allah siano sul nostro profeta Muhammad, la sua famiglia e i suoi compagni!



Tradotto da un testo della Commissione permanente della Ricerca in Scienza Islamica e Ifta’
Abdul-Razzaq `Afify `Abdul-`Aziz ibn `Abdullah ibn Baz



Dopo aver completato la preghiera, l’Imam se ha sapienza in scienza islamica, dovrebbe offrire ai fedeli un sermone, raccontandogli che le ecclissi lunare e solare sono tra I SEGNI DI ALLAH e tri di MIRACOLI DI ALLAH e rappresentano la Sua Potenza.  Allah ci invia tali segni per incuterci timore, ma non un timore senza un fine, il fine è quello di ricordarci del Giorno del Giudizio, di ricordarci che siamo su questa terra soltanto di passaggio, e di farci ricordare di osservare le nostre preghiere e di migliorare il nostro comportamento.  Ai Musulmani, che osservano l’ecclissi viene consigliato di offrire la preghiera, ricordare Allah, eseguire suppliche e fare Takbir, offrire in beneficenza e liberare uno schiavo credente.
Il Profeta (la pace e le benedizioni di Allah ta’ala siano su di lui) ha detto: “Il sole e la luna sono due dei segni di Allah con i quali Egli gli fa acquisire taqwa. Essi non si verificano per la morte o la nascita di qualcuno!” Dunque che si abbandonino fallaci superstizioni e alla vista tali fenomeni, che si osservi la preghiera, che si supplichi e implori Allah ta’ala finché terminano.
Un’altra narrazione afferma: “Affrettatevi a ricordare Allah, invocateLo e chedeteGli perdono.”

Cerchiamo rifugio in Allah dai nostri peccati e cerchiamo la guida di Allah subbhanahu wa ta’ala.
O credenti temete Allah e non morite se non da musulmani! Temete il vostro Signore che vi ha creato! Mantenete le relazioni con i familiari ! Temete Allah e seguite quello che è corretto e se lo fate Allah perdonerà tutti i vostri peccati. Il migliore dei discorsi è rappresentato dal Libro di Allah e il migliore esempio è quello del Porfeta Muhammed.
Persino il Profeta Muhammed che era il più timorato dei servi di Allah aveva timore alla vista di tali segni. Alla vista di tali fenomeni egli (la pace e le benedizioni di Allah ta’ala siano su di lui) avrebbe radunato i fedeli nella preghiera congregazionale e poi gli avrebbe spiegato tali fenomeni spiegandogli cosa fare cioè pregare Allah, supplicarLo, IMPLORARlO, offrire in beneficenza e che il sole e la luna sono due dei segni di allah essi non accadono come morte o nascita di qualcuno. Oggi invece i Musulmani imitano altri popoli i quali guardano questi segni con superstizione o che li osservano soltanto da un punto di vista scientifico senza alcuna consapevolezza di Dio e che ne fanno dei video e ne prendono foto, si radunano per festeggiare pensando che siano “fenomeni naturali”! Quanto sono lontani dalla verità! Essi sono segni di Allah che Egli usa per intimidare i suoi fedeli e fargli ricordare del Giorno della Resurrezione e essi sono per taqwif per farci ricordare dell’Ora.
Per il sole e il suo fulgore,

2. per la luna quando lo segue,

3. per il giorno quando rischiara [la terra],

4. per la notte quando la copre,
Corano, Sura Ash-Shams (Il Sole) primi 4 versetti
Siamo musulmani eppure seguiamo gli induisti, gli orientali e persone che non hanno Libri che li guidino eppure noi imitiamo loro invece di rivolgergi all’Islam e alle spiegazioni della scienza islamiche. Questo è uno dei segni dell’ignoranza in cui siamo caduti, questo è uno dei segni dell’omologazione a cui siamo ridotti.
Allah Al-Mustaan!
Dov’è finita la ricerca della verità?
Allah non ha creato il Sole e la luna per nostro piacere e divertimento. Allah li ha creati come Segni.  
Rifugiamoci nella sunnah e stiamo bene attenti agli ahadith (narrazioni) non autentici, fabbricati, inventati che inventano menzogne sul Profeta.
“La notte e il giorno, il sole e la luna sono fra i Suoi segni: non prosternatevi davanti al sole o davanti alla luna, ma prosternatevi davanti ad Allah che li ha creati, se è Lui che adorate.” Corano, Sura XLI, Fussilat, ("Esposti chiaramente"), versetto 37.



2/24/2015

Racconto- La Squadra dei Sogni

Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, Colui che dona misericordia

LA SQUADRA DEI SOGNI

Shaykh Muhammad ‘Abdullâh

Islamic Da’wah Academy, Leicester



Le nuvole coprivano l’orizzonte, quando il professor Smith guardò fuori dalla finestra. Grigio, tutto era grigio. Il cielo, il cortile della scuola, persino la classe in cui insegnava. Il professor Smith guardò l’orologio che ticchettava, appeso sopra la lavagna: “Cinque minuti prima dell’inizio della lezione”, pensò. “Cinque minuti prima di storia in 4B!”. Aveva dato loro un compito: scegliere la loro squadra del cuore, composta dalle undici persone migliori del mondo. Adesso, il professor Smith era curioso di conoscere le loro scelte.

Al suono della campana, ‘Abdullâh fu il primo ad entrare in classe. Vestito con un qamîs bianco e col topì nero in testa, ‘Abdullâh era una rarità in una scuola dominata dalle ultime firme della moda. Il professor Smith non smetteva di stupirsi, vedendo come ragazzini provenienti dai ceti sociali più poveri potessero permettersi i capi più costosi delle boutiques del centro. Era rimasto affascinato da ‘Abdullâh fin dal primo incontro. Il padre di ‘Abdullâh, il dottor Salîm, era medico all’ospedale cittadino, tuttavia adottava lo stesso stile di ‘Abdullâh. La signora Salîm era la preside della scuola islamica locale. Come si chiamava quell’abito lungo completo di velo che indossava sempre? Ah sì, l’hijâb. Il professor Smith ricordava chiaramente l’ultimo colloquio col dottor Salîm, alla riunione di classe, quando gli aveva detto: “Abdullâh è il ragazzo più intelligente della scuola. Sono sicuro che avrà grande successo in una delle maggiori università, come Cambridge”. La risposta del dottor Salîm lo aveva lì per lì stupito, e fino ad oggi non aveva smesso di pensarci: “Apprezzo molto il suo giudizio, professor Smith, ma penso che ‘Abdullâh voglia intraprendere degli studi islamici. Non so se Cambridge faccia parte dei suoi progetti”.

L’improvviso rumore interruppe i pensieri del docente, quando il resto della classe irruppe nell’aula, con cinque minuti di ritardo. “Abû Bakr, John, ‘Umar, Zubayr, ‘AbdurRahmân, Sâ’d, Sa’îd, ‘Alî, ‘Uthmân, Talha, Abû ‘Ubayda…” il professor Smith fece velocemente l’appello, mentre i ragazzi si dirigevano ai loro posti. Essendo cresciuto ed avendo studiato in provincia, il professore non aveva mai sentito, e men che meno pronunciato, i nomi della maggior parte dei suoi alunni fino a poco tempo prima. Il solo nome che gli fosse familiare era John.

“Bene, ragazzi. Quanti di voi hanno fatto i compiti?”. Un’intensa attività ebbe luogo tra i banchi, mentre gli alunni tiravano fuori i libri dalle loro cartelle. “Quello che vi chiedo ora è di presentare davanti a tutta la classe un breve riassunto della vostra squadra del cuore, nominando la persona che ritenete migliore, tra gli undici individui che avete scelto, per il ruolo di capitano. Chi vuole cominciare?”.

‘Umar alzò la mano: “Io, prof!” disse. Il professor Smith osservò ‘Umar, mentre si alzava in piedi e si rivolgeva alla classe. ‘Umar dimostrava molto più della sua età. Campione di kick boxing e grande sportivo, ‘Umar incuteva rispetto a tutti. Quando cominciò a parlare, il resto della classe gli fece cerchio intorno per ascoltarlo. Il professor Smith si sedette in cattedra.

“Ho scelto la boxe come criterio per i miei Magnifici Undici. La ragione per cui l’ho fatto è che a mio parere i pugili professionisti hanno delle qualità che bisognerebbe ammirare. Sono pure adorati da tante persone e, in un certo senso, sono pure abbastanza belli”.

Risatine trattenute riempirono la classe al suo ultimo commento, ma ‘Umar proseguì imperturbato. “Il mio pugile numero uno è Muhammad ‘Ali, perché… Beh, per farla semplice, è il migliore!”. Urla sguaiate di “’Ali! ‘Ali!” scoppiarono nell’aula. Il professor Smith si alzò dalla sedia: “Va bene, va bene, state buoni! Buon lavoro, ‘Umar, hai fatto davvero un bello sforzo. Adesso…” ma il professor Smith fu zittito a metà frase da un rumore proveniente dal fondo della classe.

La catena d’oro attirava l’attenzione più della testa intorno cui si trovava. Il professor Smith ormai era avvezzo alla scena. Solo una volta iniziata la lezione, sarebbe stato come d’abitudine disturbato da un’ombra furtiva, introdottasi in aula attraverso la porta-finestra laterale. L’insegnante si mise bello diritto, dicendo: “Che bravo sei stato a raggiungerci, Muhammad! Hai fatto il compito?”.

“Sì, l’ho fatto!”, fu la risposta. Il sorriso radioso che seguì l’affermazione era malizioso. “Vorresti condividerlo con noi tutti, allora?”, disse l’insegnante, preparandosi alla risposta. “Sa cosa, prof? Ho pensato a una squadra, ma siccome era la squadra del sogno, l’ho pensata dormendo. Ed ora l’ho dimenticata”. La classe scoppiò a ridere, ad eccezione di ‘Abdullâh che, seduto accanto a Muhammad, guardava tristemente a terra. “Bene, bene, molto divertente”, disse il professor Smith. “Chi è il prossimo volontario?”.

Durante la mezz’ora seguente, gli alunni del professor Smith furono gratificati dalle maggiori figure della storia: Albert Einstein, Leonardo da Vinci, il Mahatma Gandhi, Winston Churchill, Pelé, Michelangelo, Sigmund Freud, Martin Luther King, Malcolm X… L’insegnante era davvero compiaciuto per gli sforzi dei suoi alunni. ‘Abdullâh fu l’ultimo a venire davanti alla cattedra. Conoscendo l’intelligenza del suo studente modello, il professor Smith era smanioso di ascoltare la lista dei “giocatori” compilata da ‘Abdullâh.

“Prima di cominciare a parlare della squadra che ho radunato, vorrei soltanto dirvi vome mai l’ho scelta. Posso, professore?”. L’insegnante annuì, facendo segno ad ‘Abdullâh di continuare. “Ogni qualvolta consideriamo qualcuno ‘grande’, in generale basiamo il nostro giudizio su uno dei seguenti tre fattori: la bellezza, il successo, e il beneficio che un tale individuo ha offerto alla società. Sono sicuro che ognuno di noi prenda in considerazione uno o più di questi fattori, nella scelta della sua squadra”. La classe annuì in risposta, persino Muhammad sembrava interessato.

“Così, ho cominciato a pensare alla mia squadra, basandomi su questi princìpi, ma ho quasi subito dovuto affrontare un problema. Quando ho cominciato a prendere in considerazione questi tre aspetti in dettaglio, mi sono accorto come fosse difficile trovare qualcuno che fosse il migliore in ciascuna delle tre categorie. Per esempio, qualcuno può essere tanto bello fisicamente, da far perdere i sensi, ed alcuni personaggi della nostra lista ricadono in questa categoria…”. La classe scoppiò di nuovo a ridere, al ricordo dell’entusiastica presentazione di ‘Ali della sua lista di attrici famose, pochi minuti prima. Persino il professor Smith non poté esimersi dal sorridere. “Ma la bellezza, in realtà, consiste in entrambi gli aspetti: la bellezza esteriore armonizzata con quella interiore, composta da buone maniere e da un carattere amabile. Allo stesso modo, ho dovuto affrontare qualche problema riguardo al successo e al benefìcio recato ad altri; così come alcuni si sono affermati solo in un campo specifico, il successo ottenuto da altri era solo attuabile oppure è stato riconosciuto soltanto in un periodo specifico. Mentre continuavo a pensare come risolvere questo dilemma, mi venne in mente: “Perché non pensare alle persone che conosco, e come mai le stimo tanto? Forse potrebbe essere d’aiuto”. E la prima persona cui ho pensato, era lei, professor Smith”.

‘Abdullâh improvvisamente si rivolse al professor Smith, che si alzò dalla cattedra, lievemente imbarazzato. “Spero che non si offenderà se lo dico, ma il suo nome è David, non è vero?”. L’insegnante annuì in risposta. ‘Abdullâh si rivolse al resto della classe, completamente coinvolta, e curiosa di sapere come avrebbe proseguito il loro compagno.

“Come molti di voi probabilmente sanno, David in arabo si dice Dâwûd, ed è il nome di uno dei più grandi e saggi Profeti di Dio, o – come diciamo noi Musulmani – Allâh. Probabilmente è per questo che il professore è così intelligente, poiché ha lo stesso nome di un così saggio Profeta”. ‘Abdullâh fissò il professor Smith e sorrise. Il resto della classe rise sguaiatamente. L’insegnante arrossì come un bambino.

“Così, pensando ai nomi, e a come essi influiscono e modellano le nostre vite, ho cominciato a pensare a voi, ragazzi. Ho riflettuto sul fatto che John in arabo è Yahyâ, il nome di un altro grande Profeta di Allâh. Poi, quando ho passato in rassegna i nomi del resto della classe, ho realizzato: wow! I miei compagni portano i nomi di uno straordinario gruppo di persone. Un gruppo talmente unico che la loro eredità è giunta fino ai nostri giorni, un team così famoso che le biblioteche del mondo intero sono piene di libri che descrivono i loro successi, e un gruppo così grande che gli uomini sono chiamati coi loro nomi da 1400 anni”.

La classe era completamente in silenzio, tutti gli sguardi rivolti attentamente ad ‘Abdullâh. In fondo alla classe, Muhammad si mise seduto composto sulla sedia. “Di chi sta parlando ‘Abdullâh?” pensò il professore.

“Posso continuare, professor Smith?” chiese ‘Abdullâh. “Sì, ‘Abdullâh, certamente, continua”, replicò il docente. “Il gruppo di cui sto parlando è quello dei Compagni. I Compagni furono la prima generazione di Musulmani, e sono sicuro che abbiate sentito parlare di loro. Ognuno di essi era unico e speciale in un particolare dominio, e tra loro troviamo modelli da imitare per tutti noi, uomini e donne, giovani e vecchi”. ‘Abdullâh continuò: “Ma tra questo gruppo di persone speciali, c’era un gruppo così unico da ricevere il premio più grande, così unico da andare al di là di ogni nostra immaginazione. Nessuno di voi sa di chi si tratti?”.

Nessuno proferì una parola, perfino il professore era senza fiato. “Su, ‘Abdullâh, diccelo…”, la voce seria ed interessata era quella di Muhammad. Il professor Smith era stupitissimo, non aveva mai visto Muhammad interessato alla sua lezione di storia, prima di allora. “Posso scrivere alla lavagna, per favore, professore?”, chiese ‘Abdullâh. “I pennarelli sono là di lato, ‘Abdullâh, fai pure”, replicò l’insegnante. ‘Abdullâh prese il pennarello e cominciò a scrivere sulla lavagna bianca, continuando a spiegare.

“Il gruppo delle dieci superstars di cui sto parlando è chiamato ‘Asharah Mubashsharah, i dieci Compagni cui fu promessa l’immensa ricompensa cui l’essere umano possa aspirare, l’ingresso in Paradiso, che in arabo è chiamato Jannah”. I ragazzi emisero un sospiro, mentre ‘Abdullâh si girava verso di loro. Il professor Smith guardò più da presso la lavagna, e notò che ‘Abdullâh aveva scritto dieci nomi, i nomi di dieci studenti della sua classe!

“Il primo di questi grandi personaggi di cui vorrei parlarvi è Abû Bakr (che Allah sia soddisfatto di lui), grande Sahâba, primo Califfo dei Musulmani, il miglior amico del Messaggero di Allah (pace e benedizioni di Allah su di lui), chiamato “il Veridico”. Il secondo della lista è il secondo Califfo, il grande guerriero, comandante e difensore dell’Islâm, ‘Umar ibn al-Khattâb (che Allah sia soddisfatto di lui)”. Il professor Smith lanciò un’occhiata all’Umar che era seduto nella sua classe. Il petto di ‘Umar era gonfio d’orgoglio e il suo viso illuminato da un sorriso.

“Proseguiamo con il terzo Califfo dell’Islâm, il grande imprenditore ‘Uthmân ibn ‘Affân (che Allah sia soddisfatto di lui)”. “Non mi stupisce che ‘Uthmân sia bravo in economia”, pensò il docente. “Il quarto è il grande sapiente e coraggioso Compagno, il cugino del Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam), ‘Alî ibn Abî Tâlib (radiAllahu ‘anhu)”. “Wow!”, esclamò ‘Alî. “Non sapevo di portare il nome del cugino del Profeta! È fantastico!”.

“Poi, abbiamo i grandi Compagni Talhah ibn ‘Ubaydullâh, Zubayr, ‘AbdurRahmân ibn ‘Awf, Sâ’d ibn Abî Waqqâs, Sa’îd ibn Zayd, e Abû ‘Ubaydah ibn al-Jarrah”. ‘Abdullâh osservò gli altri ragazzi, mentre elencava i loro stessi nomi, e disse loro qualcosa a proposito di ciascuno dei Sahâbah loro omonimi che via via menzionava. Il professore non aveva mai visto i suoi alunni tanto interessati e rapiti. Perfino il piccolo Sâ’d, normalmente mezzo addormentato per tutta la lezione, sembrava un vulcano in piena attività.

“Posso continuare, professor Smith? Ho quasi finito”, chiese ‘Abdullâh. “Certo, ‘Abdullâh, vai avanti. Abbiamo ancora qualche minuto prima del suono della campanella”.

‘Abdullâh si girò di nuovo verso la classe: “Adesso che vi ho parlato della mia squadra, vorrei parlarvi del capitano. Come avrete scoperto voi stessi, mentre sceglievate i componenti della vostra squadra, nominare il capitano è un compito arduo. Ho speso molto tempo per selezionare il mio capitano, perché volevo la persona migliore che fosse mai esistita. E mentre stavo portando avanti le mie ricerche, mi sono imbattuto nella seguente dichiarazione dello scrittore francese Lamartine. Ve la leggerò e voi, ragazzi, mi direte se avrete capito di chi si tratta”.

“Lamartine scrive: “Gli uomini più famosi hanno creato soltanto armate, leggi e imperi. Hanno fondato, semmai abbiano fondato qualcosa, niente più che poteri materiali spesso andati in polvere di fronte ai loro occhi. Quest’uomo non solo ha mosso armate, legislazioni, imperi, popoli e dinastie, ma milioni di uomini, e ancora di più gli altari, le divinità, le religioni, le idee, i credo e le anime. Sulla base di un Libro, ogni lettera del quale è diventata legge, ha creato una nazionalità spirituale che ha mescolato le genti di ogni lingua e ogni razza… L’idea dell’unità divina, proclamata in mezzo all’esaurimento di teologie favolose, era in sé un tale miracolo che al venir pronuncaita dalle sue labbra distrusse tutte le vecchie superstizioni… La sua preghiera senza fine, il suo mistico conversare con Dio, la sua morte e il suo trionfo dopo la morte, attestano che non si tratta di una frode, ma di una ferma convinzione che gli permise di restaurare un dogma. Due sono gli aspetti principali di questo dogma, l’unità e la immaterialità di Dio, dicendo con il primo che cos’è Dio, e con il secondo che cosa non è… Filosofo, oratore, apostolo, legislatore, guerriero, conquistatore d’idee, restauratore di credo razionali, di un culto senza immagini, il fondatore di venti imperi terrestri e di un impero spirituale… Per gli standard con cui valutare la grandezza umana, è lecito chiedersi: c’è uomo più grande di lui?”[1].”

‘Abdullâh smise di leggere e guardò con calma i suoi compagni: “Nessuna idea sul nome del mio capitano?”, domandò come per caso. Nessuno rispose. La classe lo incoraggiò a proseguire con lo sguardo. “Su, ‘Abdullâh, diccelo!”, pensò il professore.

“Il mio capitano è colui che è noto come “il lodato”, colui che è ricordato nel mondo come simbolo di misericordia, il più grande uomo che mai abbia camminato sulla terra. Il mio capitano è…” ‘Abdullâh improvvisamente fece una pausa e guardò francamente in fondo all’aula, direttamente verso Muhammad. La classe seguì la direzione del suo sguardo. Muhammad sorprendentemente teneva lo sguardo fisso a terra, cercando di sottrarsi all’attenzione che di solito provocava. “Davvero Muhammad ha le lacrime agli occhi?” pensò tra sé e sé il professor Smith: “Stupefacente!”. ‘Abdullâh continuò a guardare fisso in direzione di Muhammad: “…Il mio capitano è Muhammad, pace e benedizioni di Allah su di lui, l’ultimo e più grande Messaggero di Allah”.

L’improvviso suono della campanella ruppe l’incanto che le parole di ‘Abdullâh avevano provocato in classe. All’improvviso l’aula venne sommersa dai rumori delle sedie strisciate a terra e dei libri frettolosamente ributtati in cartella. Ne seguì la solita confusione. Mentre cercava di dettare i compiti per la settimana seguente, il professor Smith notò che la maggior parte dei ragazzi aveva fatto cerchio attorno ad ‘Abdullâh. La voce di ‘Umar si sentiva forte e chiara: “Dopo mi devi spiegare bene la storia di Ibn al-Khattâb, non ti dimenticare!”. In pochi istanti, la classe si svuotò quasi completamente.

‘Abdullâh ringraziò l’insegnante, mentre usciva: “Grazie per avermi concesso così tanto tempo, professore”. “Figurati!”, rispose il docente, prima di chiedere ad ‘Abdullâh di fargli avere maggiori informazioni sui Sahâba. L’ultimo a uscire dalla classe, però, fu Muhammad, e sorprendentemente, per la prima volta, non se ne andò dalla porta-finestra laterale. Mentre passava davanti alla cattedra, improvvisamente lo guardò e disse: “Professore, posso parlarle un secondo?”. “Wow!”, pensò il professore: “Muhammad non mi ha mai chiamato professore prima d’ora. Men che mai ha chiesto di parlarmi”. “Mi dispiace di aver dato tanto disturbo quest’anno, professor Smith. Le cose inshaa Allah saranno diverse d’ora in avanti”.

Mentre Muhammad usciva dalla porta principale, l’insegnante rimase seduto in cattedra. “Cinque minuti prima della lezione di storia con la 1A… Adesso ho capito come mai ‘Abdullâh desideri intraprendere gli studi islamici. Con una storia così affascinante, piena di eroi, chi non vorrebbe?”, pensò. “Cercherò qualcosa in Internet a proposito di questi Sahâbah, quando tornerò a casa…”. Il sole fece capolino attraverso la finestra, illuminando la scialba aula del professor Smith, mentre quest’ultimo pensava al suo straordinario studente. Una volta ancora, il suono della campanella interruppe i suoi pensieri.


[1] Lamartine, Histoire de la Turquie, Parigi 1854, vol. II, pag. 276-277

Questo passo fu tradotto da una sorella italiana partecipante ad un forum per musulmane italiane all'estero. Non ne ricordo il nome ma sono sicura che sara' contenta di sapere che la sua traduzione viene diffusa.
Jazakillah kheir sorella!

1/28/2015

Il Corano sull'origine dell'Universo


La scienza della moderna cosmologia, teoretica e basata sull'osservazione, indica chiaramente che, in un momento del tempo, l'intero Universo non era nient'altro che una nuvola di ‘fumo’ (cioè una composizione gassosa opaca e molto densa).  Questo è uno dei principi indiscussi della moderna cosmologia standard.  Ora gli scienziati possono osservare nuove stelle che si formano ai confini degli avanzi di quella ‘nube’.
 


Le stelle luminose che si vedono di notte erano, come per l'intero universo, di quel materiale ‘gassoso’. Dio nel Corano disse:

 Quindi Egli si voltò verso il Cielo quando era fumo... (Corano, 41:11)

Poiché la terra e i cieli sopra di essa (il sole, la luna, le stelle, i pianeti, le galassie ecc.) sono state formate da questo stesso ‘fumo,’ si conclude che la terra e i cieli fossero un'entità connessa. Fuori da questa ‘nube’ omogenea si formarono e si separarono gli uni dagli altri. 
Dio disse nel Corano:

Non sanno dunque i miscredenti che i cieli e la terra formavano una massa compatta poi li separammo?...  (Corano, 21:30)

Il dott. Alfred Kroner è uno dei più celebri geologi al mondo. Egli è professore di Geologia e presidente del dipartimento di Geologia all'Istituto di Geoscienze, Università Johannes Gutenberg, Mainz, Germania. Egli disse: “Pensando da dove proveniva Mohammed. . . ritengo che sia quasi impossibile che avesse avuto delle informazioni riguardanti la comune origine dell'universo, poiché gli scienziati solo negli ultimi anni hanno scoperto, con metodi tecnologici complicati e avanzati, che l'ipotesi era fondata.  (Per vedere il video RealPlayer di questo commento in inglese fare clic qui Description: Video Clip). Disse anche: “Qualcuno che non conosceva la fisica nucleare millequattrocento anni fa non poteva, credo, essere in grado con la sua mente, ad esempio, di affermare che la terra e i cieli avessero la stessa origine.” (Vedere il video RealPlayer di questo commento in inglese Description: Video Clip).

1/14/2015

Il Corano sulle montagne


Il libro intitolato Earth (Terra) è un testo di riferimento in molte università in tutto il mondo. Uno dei suoi autori è il professore emerito Frank Press. Egli fu il consigliere scientifico dell'ex presidente americano Jimmy Carter e per 12 anni fu il presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze a Washington, DC. Il suo libro riferisce che le montagne hanno alla base delle radici.1  Queste radici sono profondamente radicate nella terra, così, le montagne possiedono la forma di un piolo (vedere figure 7, 8, e 9).
 
Figura 7
Figura 7: Le montagne possiedono radici profonde sotto la superficie della terra. (Earth (Terra), Press e Siever, p. 413.)

Figura 8 (Fare clic qui per ingrandire)
Figura 8: Sezione schematica.  Le montagne, come pioli, possiedono radici profonde nella terra. (Anatomy of the Earth(Anatomia della Terra), Cailleux, p. 220.)  (Fare clic sull'immagine per ingrandirla.)

Figura 9 (Fare clic qui per ingrandire)
Figura 9: Un'altra illustrazione mostra come le montagne hanno forma di pioli, a causa delle loro radici profonde. (Earth Science(Scienza della Terra), Tarbuck e Lutgens, p. 158.)  (Fare clic qui per ingrandirla.)
Così è come il Corano ha descritto le montagne. Dio disse nel Corano:
 Non abbiamo fatto la terra come un letto e le montagne come pioli?  (Corano, 78:6-7)
Le moderne scienze terrestri hanno provato che le montagne possiedono radici profonde sotto la superficie della terra (vedere figura 9) e che queste radici possono estendersi per diverse volte la loro altezza sulla superficie della terra.2  Così la parola più adatta per descrivere le montagne sulle basi di questa informazione è il termine ‘piolo,’ dal momento che propriamente un insieme di pioli è nascosto sotto la superficie della terra. La storia della scienza racconta che questa teoria delle montagne con radici profonde venne introdotta solo nell'ultima metà del diciannovesimo secolo.3
Le montagne giocano anche un ruolo importante nello stabilizzare la crosta terrestre.4  Esse ostacolano le scosse terrestri.  Dio disse nel Corano:
 Ha infisso sulla terra le montagne affinché non oscilli sotto di voi...  (Corano, 16:15)
Allo stesso modo, la moderna teoria delle placche tettoniche sostiene che le montagne funzionano come stabilizzatori per la terra. Questa conoscenza sul ruolo delle montagne iniziò a essere compresa nella struttura delle placche tettoniche dalla fine del 1960.5
Qualcuno al tempo del profeta Mohammed  avrebbe potuto conoscere la vera forma delle montagne?  Qualcuno avrebbe potuto immaginare fin d'allora che le montagne si estendono nelle profondità della terra, come affermano gli scienziati? Un gran numero di libri di geologia, quando parlano di montagne, descrivono solo la parte che si trova sopra la superficie terrestre. Ciò avviene perché questi libri non sono scritti da geologi.  Tuttavia, la moderna geologia, ha confermato la verità dei versetti coranici. 

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Note:
(1) Earth (Terra), Press e Siever, p. 435.  Vedere anche Earth Science (Scienza terrestre), Tarbuck e Lutgens, p. 157. 
(2) The Geological Concept of Mountains in the Quran (Il concetto geologico delle montagne nel Corano), El-Naggar, p. 5. 
(3) The Geological Concept of Mountains in the Quran (Il concetto geologico delle montagne nel Corano), El-Naggar, p. 5. 
(4) The Geological Concept of Mountains in the Quran (Il concetto geologico delle montagne nel Corano), pp. 44-45. 
(5) The Geological Concept of Mountains in the Quran (Il concetto geologico delle montagne nel Corano), p. 5. 
 
TRATTO DA ISLAM GUIDE

1/05/2015

I miracoli del Corano

I miracoli scientifici
nel Sacro Corano

Il Corano è il verbo di Dio, che Egli ha rivelato al Suo profeta Mohammed  attraverso l'Angelo Gabriele. Il Sacro CoranoMohammed lo imparò a memoria  e quindi lo dettò ai suoi Compagni.  Questi, a loro volta, lo impararono a memoria, lo scrissero e lo rividero con il profeta Mohammed .  Inoltre, il profeta Mohammed  rivide il Corano con l'Angelo Gabriele una volta ogni anno e due volte nel suo ultimo anno di vita.  Dal tempo in cui il Corano fu rivelato a tutt'oggi, un numero enorme di musulmani ha continuato a memorizzarlo tutto, lettera per lettera.  Alcuni di loro sono stati persino in grado di memorizzare tutto il Corano all'età di dieci anni.  Nel corso dei secoli, non una lettera del Corano è mai stata cambiata.
Il Corano, che fu rivelato quattordici secoli fa, menziona fatti che solo recentemente sono stati scoperti o provati dagli scienziati.  Questo prova senz'ombra di dubbio che il Corano deve essere il Verbo di Dio, rivelato da Dio al profeta Mohammed  e che il Corano non è frutto di Mohammed  o di altro essere umano.  Ciò prova anche che Mohammed  è veramente un profeta inviato da Dio.  È fuori discussione che qualcuno quattordici secoli fa conoscesse questi fatti scoperti o provati solo recentemente con attrezzature avanzate e metodi sofisticati scientifici. Seguono alcuni esempi.

http://www.islam-guide.com/it/frm-ch1-1.htm