Lezione
2: Il ritorno in Egitto
Lettura
e scrittura della Sura Al-Qasas in quanto in essa è raccontata la storia di Mosè
aleyhy salem
I
dieci anni di preparazione
Il
tempo passava ma questi 10 anni della sua vita non furono spesi invano. Essi
furono anni di meditazione e preparazione e furono per questo molto importanti.
Mosè (aleyhy salem) era molto attratto dalle stelle, dalla notte, seguiva il
sorgere e il tramontare del sole ogni giorno. Rifletteva sulle piante, del modo
in cui germogliano, del come l’acqua ravviva la terra. La religione di Mosè
(aleyy salem) era la stessa di Giacobbe, il nipote di Abramo (su di loro la
pace), cioè il monoteismo islamico. Viveva spesso in reclusione, lontano dalla
gente, nel mezzo del deserto, in posti in cui si pascola il gregge, meditando.
Il silenzio caratterizzò la propria reclusione.
Mosè
(aleyy salem) decide di ritornare in Egitto
Un
giorno Mosè (aleyy salem) prese la decisione di ritornare in Egitto. Ne informò
la moglie e partirono insieme. Ovviamente era una scelta pericolosa ma Allah
ispirò questa decisione.
Mosè
(aleyy salem) inizia la propria Profezia
Mosè
(aleyy salem) lasciò Mydian con la propria famiglia e viaggiò attraverso il
deserto fino a raggiungere il Monte Sinai. Lì realizzò di essersi perso. Cercò
aiuto in Allah e ritrovò la strada. Al cadere della notte raggiunsero Monte
Tur. Vide da lontano un falò,
pensò vi fossero dei pellegrini e si accinse ad andargli incontro per
chiedergli un tizzone ardente per poter iniziare un falò. Ma quando si avvicinò, notò che vi era un alberello che non
bruciava nonostante il fuoco, e Allah ta’ala gli parlò rivelandogli Chi fosse. Gli
chiese di togliere i sandali perché era
nella terra sacra di Tuwa e che lo aveva scelto. Gli chiese poi di lanciare a
terra il bastone, ed esso si trasformò immediatamente in un serpente. Mosè
(aleyhy salem) si voltò per fuggire via, ma Allah gli disse di non temere, di
prenderlo in quanto sarebbe ritornato alla forma precedente e così fu. Inoltre
gli ordinò di infilare la mano nell’abito all’altezza dell’ascella. Quando la
ritirò essa era diventata brillante. Allah gli ordinò di andare da Faraone e di
mostrargli questi due Segni della Potenza di Allah.
A. (7) ha disegnato l'alberello in fiamme che non bruciava |
Foto dal libro della Darussalam |
Mosè
(aleyy salem) aveva paura di ritornare ma Allah pose pace nel suo cuore e lo
rassicurò.
“Allah, non c’è dio all’infuori di Lui! A Lui
appartengono i nomi più belli. Ti è
giunta la storia di Mosè? Quando vide un
fuoco, disse alla sua famiglia: “Aspettate! Ho avvistato un fuoco, forse
[potrò] portarvene un tizzone o trovare nei suoi pressi una guida”. Quando vi giunse, sentì chiamare: “O
Mosè, in verità sono il tuo Signore.
Levati i sandali, ché sei nella valle santa di Tuwâ. Io ti ho scelto. Ascolta ciò che sta per
esserti rivelato. In verità, Io sono
Allah: non c’è dio all’infuori di Me. AdoraMi ed esegui l’orazione per ricordarti
di Me. In verità, l’Ora è imminente
anche se la tengo celata, affinché ogni anima sia compensata delle opere
sue. Non lasciare che ti ostacoli colui
che non crede in essa ed è incline alle sue passioni, ché altrimenti
periresti. O Mosè, cosa tieni nella tua
mano destra?”. Disse: “È il mio bastone,
mi ci appoggio, e faccio cadere foglie [degli alberi] per i miei montoni le mie
pecore e mi serve anche per altre cose”.
Disse [Allah]: “Gettalo, Mosè”.
Lo gettò ed ecco che divenne un serpente che strisciava veloce. Disse [Allah]: “Afferralo e non temere: gli
daremo la sua forma originaria. Stringi
la mano sotto l’ascella: ne uscirà bianca, senza alcun male. Ecco un altro
segno, per mostrarti altri Nostri segni
ben più grandi. Vai da Faraone. In
verità si è ribellato”. (Corano 20:9-24).
Mosè
(aleyy salem) e Aronne (aleyy salem) hanno dei rispettivi compiti
Mosè
(aleyy salem) aveva davvero terrore di ritornare in Egitto, dunque chiese ad
Allah se suo fratello Aronne poteva affiancarlo nell’impresa. Fatto che piacque
ad Allah Il Quale acconsentì.
Inoltre Mosè (aleyhy salem) aveva un problema linguistico-espressivo che Allah
guarì
dietro suo richiesta. Il compito di Mosè (aleyy salem) era
quello di persuadere Faraone dell’esistenza di un Unico Dio e di convincerlo a
rilasciare il popolo di Israele. Il compito di Aronne (aleyhy salem) era di
sostenere suo fratello, assisterlo e rendere gloria ad Allah di più.
Disse: “Aprimi il petto, Signore, facilita il mio compito, e sciogli il nodo della mia lingua, sì che possano capire il mio dire; concedimi in aiuto uno della mia
famiglia, Aronne, mio fratello. Accresci con lui la mia forza, e associalo alla mia missione, perché possiamo renderTi gloria molto, e perché possiamo ricordarTi molto; e in verità, Tu sempre ci osserverai”.
(Corano, Sura Ta-Ha, 20:25-34)
“Va'
con tuo fratello con i segni Miei e non trascurate di ricordarMi. Andate da Faraone: in verità si è
ribellato! Parlategli con dolcezza.
Forse ricorderà o temerà [Allah]”.
Dissero: “O Signor nostro, temiamo che si scagli contro di noi o che
accresca la ribellione”. Rispose: “Non
temete. Io sono con voi: [tutto] odo e vedo. Andate pure da lui e ditegli: In
verità, siamo due messaggeri del tuo Signore. Lascia partire con noi i Figli di
Israele e non tormentarli più. Siamo venuti da te con un segno da parte del tuo
Signore. Pace, su chi segue la retta via.
In verità ci è stato rivelato, che il castigo sarà per chi nega e volge
le spalle!"”. (Corano, Sura Ta-Ha, 20: 42-48)
Mosè (aleyy salem) e Aronne (aleyy
salem) parlano a Faraone
Andarono
insieme da Faraone e gli trasmisero il messaggio. Mosè (aleyy salem) gli parlò di Allah, della Sua Misericordia
e del Suo Paradiso, degli obblighi di un fedele e dell’Adorazione che deve
essere rivolta solo a Lui.
Faraone
ascoltò con
disdegno; pensò che
Mosè (aleyy salem) fosse un pazzo a parlargli in quel modo mettendo in dubbio
la sua autorità. Mosè (aleyy
salem) gli chiese poi di donare la libertà ai Bani Israil. Faraone rispose che non
erano altro che schiavi: i suoi schiavi. Mosè (aleyy salem) gli ricordò che erano servi di Allah.
Faraone gli chiese sarcasticamente se egli
fosse Mosè. E gli ricordò del passato, di come era stato soccorso e allevato a
corte, di quando egli aveva ucciso un uomo...la sua intenzione era di
intimorirlo. Faraone lo accusò persino di miscredenza per avere assassinato un
uomo, volvea sgomentarlo e sminuirlo. Ma Mosè ignorò le sue provocazioni e il
suo sarcasmo, gli spiegò che non era affatto un miscredente quando aveva ucciso
quell’uomo nel passato, ma certamente non era sulla strada giusta, che era
fuggito dall’Egitto per paura di essere punito con la pena di morte anche se
l’omocidio era avvenuto per incidente e che poi Allah lo aveva guidato.
Faraone minacciò di sbatterlo in prigione
qualora avesse venerato altri oltre lui. Mosè (aleyy salem) gli chiese se una
prova poteva convincerlo e Faraone rispose
di voler constatare di cosa parlava.
“Andate da Faraone e ditegli: " Noi siamo gli
inviati del Signore dei mondi, affinché
tu lasci partire con noi i Figli di Israele ". Rispose: “Non ti abbiamo forse allevato
presso di noi quando eri bambino, non sei forse rimasto con noi molti anni
della tua vita?
Poi hai commesso l'atto di cui ti macchiasti e fosti un
ingrato”. Disse: “Ho fatto ciò quando
ancora ero uno degli smarriti. Sono
fuggito da voi perché ho avuto paura di voi. [Ora] il mio Signore mi ha dato il
discernimento e ha fatto di me uno dei [Suoi] Messaggeri. Mi vuoi forse rinfacciare questo favore,
mentre schiavizzi i Figli di Israele?”.
Disse Faraone: “E chi è questo Signore dei mondi?”. Rispose: “Il Signore dei cieli e della terra
e di ciò che vi è tra essi. Se solo poteste esserne convinti!”. Disse [Faraone] a quelli che lo attorniavano:
“Non avete sentito?”. Disse [Mosè]: “È
il vostro Signore, il Signore dei vostri antenati più lontani!”. Disse [Faraone]: “Davvero il messaggero che
vi è stato inviato è un folle”. Disse
[Mosè]: “[È] il Signore dell'Oriente e dell'Occidente, e di ciò che vi è
frammezzo, se solo lo capiste”. Disse:
“Se prenderai un dio dall'infuori di me, certamente farò di te un
prigioniero”. Rispose [Mosè]: “Anche se
ti portassi una prova evidente?”. Disse:
“Portala dunque, se sei fra i veritieri”.
(Corano, Sura Ash-Shu’ara, I Poeti, 26:16-31)
Osserviamo
che tipo di dialogo intercorre tra Faraone e Mosè (aleyhy salem). Quest’ultimo è sempre molto educato, l’altro
assume un tono di minaccia e di sarcasmo.
Allah
stesso aveva detto: “Parlategli con dolcezza” (sura 20 in una delle ayah
tra 42esima e la 48esima)
“Gettò il suo bastone, ed ecco che [divenne] palesemente
un serpente. Trasse la sua mano, ed essa
[apparve] bianca a coloro che guardavano.”
(Corano, Sura Ash-Shu’ara, I Poeti, 26:32-33)
Lo
stupore di Faraone al vedere il bastone trasformarsi in serpente e la mano
bianca e brillante si tramutò in terrore e paura!
Mosè
(aleyhy salem) sconfigge i maghi di corte
Temendo
che il suo potere fosse in pericolo, si rivolse ai suoi consiglieri, i quali
gli dissero di trattenere Mosè e
Aronne (su di loro la pace) così i
maghi si sarebbero potuti preparare con qualche trucco di illusionismo. Faraone
incaricò la
sua gente di ercare i maghi e gli illusionisti più esperti in
tutto l’impero, offrendo loro un’enorme
ricompensa inclusa una carica come cortigiano di corte, per coloro che avessero
sconfitto Mosè.
Nel giorno prestabilito per la competizione, arrivarono gente da varie parti
dell’Impero egizio. Mosè (aleyhy salem) parlò ai maghi prima dell’inizio della
competizione spingendoli a non tradire Allah con i loro trucchi e ammonendoli,
ma essi erano troppo avidi e presi dalle promesse di ricompense e di fama che
avrebbero ricevuto. I maghi operarono per primi. Essi gettarono oggetti per
terra dando vita a serpenti che si contorcevano. La gente guardava con stupore
e Faraone era fiero. Poi fu il turno di Mosè (aleyhy salem), egli gettò il bastone ed esso si trasformò in un enorme serpente che ad uno ad
uno ingoiò tutti gli altri serpenti. I maghi dissero: “Crediamo nel Dio di
Mosè ed i Aronne (alehyum salem).”
Faraone li accusò di essersi accordati
con Mosè (aleyy salem) e li minacciò di tagliargli mani e piedi e di
cruciffigerli su alberi di palma se non avessero confessato l’ordito complotto.
Ma essi rifiutarono di tradire Mosè (aleyy salem) e proclamorono di credere in
un Unico Dio: Allah.
“Si riunirono i maghi per l'incontro, nel giorno
stabilito. E si disse al popolo: “Vi
riunirete in massa, così da poter
seguire i maghi, se saranno vincitori!”.
Poi, quando i maghi furono convenuti dissero a Faraone: “Davvero avremo
una ricompensa se saremo vincitori?”.
Rispose: “Sì, e in tal caso sarete tra i favoriti”. Mosè disse loro: “Gettate quello che avete da
gettare”. Gettarono le loro corde e i
loro bastoni e dissero: “Per la maestà di Faraone, saremo noi i
vincitori!”. Gettò Mosè il suo bastone
ed esso inghiottì i loro artifici.
Allora i maghi si gettarono in prosternazione, dicendo: “Crediamo nel Signore dei
mondi, il Signore di Mosè e di Aronne”. (Corano, Sura Ash-Shu’ara, I Poeti,
26:38-48)
Aysha Umm Hamid ha inviato queste splendide foto dei lavoretti dei suoi figli. Che Allah ta'ala li protegga Interpretazione di A. dei serpenti |
Descrizione
di Allah dei credenti e i non credenti
Allora ti opporremo una magia simile. Fissa per te e per
noi un incontro in un luogo appropriato, noi non mancheremo e tu neppure”. Rispose: “L'incontro sarà nel giorno della
festa. Che la gente sia riunita al mattino”.
Si ritirò Faraone, preparò i suoi artifici e poi si presentò. Disse Mosè: “Guai a voi, non inventate
menzogne contro Allah: vi annienterebbe per punizione. Chi inventa menzogne è
certamente perduto”. Discussero in
proposito [i maghi], in segreti conciliaboli.
Dissero: “Quei due sono sicuramente due maghi che vogliono cacciarvi
dalla vostra terra con la magia e cancellare la vostra esemplare
dottrina”. “Riunite i vostri incantesimi
e venite in fila. Chi avrà oggi il sopravvento sarà il vincitore.” Dissero: “Getti tu, Mosè, o gettiamo noi per
primi?”. Disse: “Gettate pure!”. Ed ecco
che gli parve che le loro corde e i loro bastoni si mettessero a correre, per
effetto di magia. Mosè ne fu intimorito
nell'intimo. Gli dicemmo: “Non aver paura.
Avrai il sopravvento. Getta quello che
c'è nella tua mano destra: divorerà quello che han fatto, perché quello che han
fatto è artificio di mago; e il mago, ovunque vada, non avrà riuscita”. I maghi caddero in prosternazione e dissero:
“Crediamo nel Signore di Aronne e di Mosè”.
Disse [Faraone]: “Crederete in lui, prima che io ve lo permetta? È certo
lui il vostro maestro che vi ha insegnato la magia. Vi farò tagliare mani e
piedi alternati e vi farò crocifiggere a tronchi di palma e capirete chi di noi
è più duro e pertinace nel castigo”.
Dissero: “Non ti potremmo mai preferire a quello che ci è stato provato
e a Colui Che ci ha creati. Attua pure quello che hai deciso. Le tue decisioni
non riguardano che questa vita!
In verità noi crediamo nel nostro Signore, ché ci perdoni
i nostri peccati e la magia che ci hai imposto. Allah è migliore e
duraturo”. Chi si presenterà empio al
suo Signore, certamente avrà l'Inferno dove non morirà, né vivrà. Chi [invece] si presenterà a Lui credente, e
avrà compiuto opere buone... ecco coloro che avranno l'onore più grande, i Giardini di Eden dove scorrono i ruscelli e
in cui rimarranno in perpetuo. Questo è il compenso per chi si purifica.
(Corano,
Sura Ta-Ha, 20:58-76)
I
maghi diedero una bella lezione di onestà a
Faraone. Essi rappresentavano l’elite nella società, erano cioè coloro nelle cui mani vi era il
sapere, la cultura, la saggezza e si prosternarono di fronte alla giustizia e
alla verità. E
dissero a Faraone di fargli quello che aveva già deciso.
La
reazione di Faraone
All’inizio
era stupefatto, poi sconvolto e inorridito (aveva paura di perdere il proprio
potere). Quando ritorna a palazzo e Mosè e
Aronne (alehyum salem) non sono più in
sua presenza, diventa violentemente furioso. Mosè
aveva dichiarato apertamente che non c’era
altro Dio all’infuori di Allah, invece Faraone aveva sempre affermato di essere
un dio, ed aveva basato il suo Impero e il suo potere su quest’affermazione.
Era allora egli un bugiardo? Cosa ne pensava la gente? Mandò quelli che noi oggi chiamaremmo
i servizi segreti a verificare quale
fosse l’opinione pubblica. I suoi ‘poliziotti’ gli riferirono che svariati uomini
erano stati addestrati per diffondere la falsa notizia che Mosè aveva vinto la competizione
soltanto perché
aveva ordito un complotto contro Faraone insieme ai maghi. Questi ultimi erano
stati assassinati in modo orrendo ed i loro corpi erano pubblicamente esposti
come monito per la gente.
Gli
uomini di Faraone compirono atti orribili contro i Figli di Israele così quest’ultimi implorarono Mosè (alehyh salem) di invocare una
punizione di Dio su di lui. La sola cosa che egli potette fare fu di incitarli
ad essere pazienti. Gli parlò
dell’esempio dei maghi e della loro fede che aveva tollerato tutte quelle
torture senza lamentarsi solo per amore di Allah. Cercò di spiegare loro che i soldati
di Faraone si comportavano sulla terra come se ne fossero i proprietari. Ma il
terrorismo attuato da Faraone contribuì a
creare un senso di impotenza, di paura e di sconfitta nei cuori dei Figli di Israele,
i quali non facevano altro che lamentarsi presso Mosè (alehyh salem)
Dissero: “Siamo stati perseguitati prima che tu venissi e
dopo che venisti a noi”. Rispose: “Può darsi che presto il vostro Signore
distrugga il nemico e vi costituisca vicari sul paese, per poi guardare quello
che farete”. (Corano, Sura Al-A’raf 7:129)
Domande:
1. Qual è la reazione del popolo? (Il popolo
rimase inermo a guardare)
2. Quale fu la reazione di Faraone dopo che
Mosè (alehyh salem) vinse la competizione?
Foto: Monte Sinai nel deserto dei Sinai,
Jabal-Al-Tur: in google images
Attività generali di scrittura (da coordinare con la
parte della storia che si sta studiando):
Riassunti, questionari, libricino, booklet,
leaflet/brochure (per far conoscere ai non musulmani la vera storia di questo
profeta), temi su singoli paragrafi accompagnati da illustrazioni
Copia delle ayat dal Corano
Attività suggerite (da coordinare con la parte della
storia che si sta studiando):
Disegni, posters, lapbooks, dipinti con le seguenti
tematiche:
La cesta che galleggia sul Nilo
Il fiume Nilo con i coccodrilli
Il palazzo reale di Faraone e le dimore umili dei
Figli di Israele
Il palazzo di Qarun con tutte le sue immense
ricchezze inghiottito dalla terra
Il viaggio nel deserto e la fonte dove abbeverare le
bestie al pascolo
Il Monte Sinai nel deserto
La montagna con il cespuglio in fiamme
Bastone di Musa (aleyy salem)
Le piaghe dell’Egitto
Il Mar Rosso che si divide in due
La manna dal cielo
Da modellare col das, cartapesta o con la plastichina
(da coordinare con la parte della storia che si sta studiando):
vedi tematiche sopra
scene del deserto con la oasi
Gli alberi di palma, che si trovano spesso nelle
oasi, possono essere recreati con dei rotoli di carta assorbente avanzati,
dipinti di marrone oppure ricoperti di colla e rivestiti poi di carta colorata;
le foglie con del cartoncino verde da ritagliare e poi incollare (oppure
spillare)
Il deserto con della cartapesta arrotolando insieme
dei mucchietti di giornale e posizionandoli su un cartone più grande, ricreando
alcuni strati, posizionandoli in modo da dare l’impressione delle dune nel
deserto. Lasciare asciugare per bene. Dipingete le dune e la sabbia in diverse
sfumature.
Segnalibro
Crea il tuo segnalibro personalizzato con ayat del
Corano, oppure disegni. Stampalo, plastificalo e ritaglialo.
http://www.coloringcastle.com/bookmark_blanks.html
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