LEZIONE
5: La codardia e la viltà del
popolo di Mosè
Allah
aveva dato ordine a Mosè (alehyh salem) di condurre il popolo alla terra
promessa (Palestina) terra promessa ad Abramo (alehyh salem) in cui i pii e
coloro che temono Allah avrebbero prosperato. Ma il popolo di Israele era un
popolo ingrato. Nonostante tutti i favori di Allah, non erano mai riconoscenti
e non riuscivano a stare lontani dal male. Quando Mosè (alehyh salem) gli ordinò di conquistare la città dei cananiti dove risiedevano gli
Ittiti (loro nemici che li avevano perseguitati), essi furono codardi e
crearono mille scuse temendo di combattere. Piuttosto chiesero a Mosè (alehyh
salem) di sfidare i nemici insieme al suo Signore.
E quando Mosè disse al suo popolo: “O popol mio! Ricordate
la grazia di Allah su di voi, quando ha scelto tra voi i Profeti! E fece di voi
dei re e vi diede quello che non aveva mai dato a nessun popolo al mondo.
O popol mio, entrate nella terra santa che Allah vi ha
destinata e non volgete le spalle: vi ritrovereste perdenti”. Dissero: “O Mosè, essa è abitata da un popolo
di tiranni. Noi non vi entreremo finché essi non siano usciti. Se escono,
allora entreremo”. Due dei loro,
timorati e colmati da Allah di grazia, dissero: “Entrate dalla porta; quando
sarete dentro, trionferete.
Confidate in Allah se siete credenti”. Dissero: “O Mosè, noi non entreremo finché
saranno colà. Va' tu con il Signore tuo e combattete insieme. Noi resteremo qui
in attesa”. (Corano, Sura Al-Ma’ida, La tavola imbandita, 5:20-24)
Allah
li punì
condannandoli a vagare nel deserto senza dimora per 40 anni.
Disse [Allah]: “Ebbene, questo paese sarà loro vietato
per quarant'anni ed essi erreranno sulla terra. Non ti affliggere per un popolo
di iniqui”. (Corano, Sura Al-Ma’ida, La tavola imbandita, 5:26)
Mosè digiuna per 40 giorni
Il
popolo non aveva destinazione alcuna, iniziarono a vagare... vagare... vagare
senza meta. Ogni giorno iniziava e terminava nello stesso modo. Entrarono nel
Sinai. Mosè
ritornò
nello stesso posto in cui aveva parlato ad Allah la prima volta. Chiese ad
Allah guida nel giudicare il proprio popolo. Allah gli ordinò di purificarsi digiunando per 30
giorni dopo i quali si sarebbe dovuto recare sul Monte Sinai dove gli sarebbe
stata consegnata una Legge con cui governare il suo popolo.
E fissammo per Mosè un termine di trenta notti, che
completammo con altre dieci, affinché fosse raggiunto il termine di quaranta
notti stabilito dal suo Signore. E Mosè disse a suo fratello Aronne:
“Sostituiscimi alla guida del mio popolo, agisci bene e non seguire il sentiero
dei corruttori”. (7:142)
Mosè
chiese ad Allah di mostrarsi:
E quando Mosè venne al Nostro luogo di convegno, e il suo
Signore gli ebbe parlato, disse: “O Signor mio, mostraTi a me, affinché io Ti
guardi”. Rispose: “No, tu non Mi vedrai, ma guarda il Monte; se rimane al suo
posto, tu Mi vedrai”. Non appena il suo Signore si manifestò sul Monte esso
divenne polvere e Mosè cadde folgorato. Quando ritornò in sé, disse: “Gloria a
Te! Io mi pento e sono il primo dei credenti”.(7:143)
Allah
gli dona le Tavole con dei comandamenti da consegnare al suo popolo e con i
quali governare.
Scrivemmo per lui, sulle Tavole, un'esortazione su tutte
le cose e la spiegazione precisa di ogni cosa. “Prendile con fermezza e comanda
al tuo popolo di adeguarvisi al meglio. Presto vi mostrerò la dimora degli
empi. (7:145)
I
primissimi studiosi affermarono che i comandamenti che Allah diede a Mosè sono nel Corano:
Di': “Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi
ha proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non
uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e
a loro. Non avvicinatevi alle cose
turpi, siano esse palesi o nascoste. E, a parte il buon diritto, non uccidete
nessuno di coloro che Allah ha reso sacri. Ecco quello che vi comanda, affinché
comprendiate. Non avvicinatevi, se non
per il meglio, ai beni dell'orfano, finché non abbia raggiunto la maggior età,
e riempite la misura e date il peso con giustizia. Non imponiamo a nessuno
oltre le sue possibilità. Quando parlate siate giusti, anche se è coinvolto un
parente. Obbedite al patto con Allah. Ecco cosa vi ordina. Forse ve ne
ricorderete. In verità, questa è la Mia
retta via: seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dalla Sua
Via . Ecco cosa vi comanda, affinché siate timorati”.
(Corano 6:151-153)
Allah
dona la Torah a Mosè
(aleyhy salem), una delle Sacre Scritture
E poi demmo la Scrittura a Mosè, corollario [della Nostra
Grazia], spiegazione chiara di tutte le cose, guida e misericordia, affinché
credessero nell'incontro con il loro Signore.
Questo è un Libro Benedetto che Noi abbiamo fatto scendere, seguitelo
allora e siate timorati [di Allah], sicché possiate essere oggetto di
misericordia, affinché non diciate: “È
stata fatta scendere la Scrittura solo su due popoli nostri predecessori e noi
ne ignoravamo gli insegnamenti”. O
diciate: “Se la Scrittura fosse stata fatta scendere su di noi, saremmo stati
meglio guidati di loro”. Ecco che dal vostro Signore vi sono giunte prove,
guida e misericordia. Dopo di ciò, chi sarà peggior ingiusto di quello che
smentisce i segni di Allah e se ne allontana? Presto compenseremo quelli che si
allontanano dai Nostri segni con un duro castigo per essersi allontanati.
(Corano 6:154-157)
La
storia del vitello d’oro
Mosè
(aleyhy salem) si era allontanato per 40 giorni dal suo popolo per ordine di
Allah. Ma quando fu via, essi decisero di plasmarsi un idolo. Per idea di
As-Samiri fu raccolto tutto l’oro che possedevano, fu sciolto e ne fu plasmato
un vitello d’oro. As-Samiri disse che questo rappresentava il loro dio a cui
rivolgere la propria venerazione, che questo era lo stesso dio di Mosè (aleyhy
salem) anche se egli l’aveva dimenticato. Aronne, il fratello di Mosè (aleyhum
salem), cercò di
farli ragionare parlandogli di Allah, di quanto Egli fosse Misericordioso, ma
essi vollero nuovamente rivolgersi al paganesimo. Quando Mosè (aleyhy salem)
ritornò, li
trovò
danzando e ballando attorno al loro idolo, e si infuriò.
Allah
gli aveva comunque già
rivelato sul Monte Sinai che, grazie all’influenza negativa di As-Samiri, il
popolo si era sviato.
“Cos'è che ti ha spinto a sopravanzare il tuo popolo, o
Mosè?” Rispose: “Essi sono sui miei
passi. Mi sono affrettato verso di Te, o Signore, per compiacerTi”. Disse: “In
tua assenza abbiamo tentato la tua gente e il Sâmirî li ha traviati”. Ritornò Mosè al suo popolo pieno di collera e
dispiacere, disse: “O popol mio, non vi ha fatto il vostro Signore una bella
promessa? [L'attesa] del patto era troppo lunga per voi? Avete voluto che fosse
su di voi la collera del vostro Signore e così avete mancato alla promessa che
mi avevate fatto?”. (20:83-86)
Mosè
(aleyhy salem) si infuriò
anche con Aronne (alehyh salem) ma si rese poi conto che questi aveva fatto
tutto il possibile e cacciò via
As-Samiri ordinandogli di bruciare il loro idolo e di spargerne i resti nel
mare. (per riferimenti coranici si veda 20: 83-98)
La
punizione degli idolatri
A
differenza di tutte le altre volte, questo peccato non passò impunito. La punizione fu
severa: la morte. I colpevoli avrebbero dovuto pentirsi per le atrocità che avevano operato e poi
dovevano essere uccisi dal gruppo di innocenti. A proposito di quest'ordine
riferiamo l'esegesi di Ibn Abbas che disse: “In seguito ad un ordine ricevuto
dal suo Signore, Mosè ordinò al suo popolo: Uccidetevi!". Allora quelli
che si erano abbandonati all'adorazione del Vitello si misero da parte, si
sedettero e gli altri brandirono i coltelli. Scese su di loro una notte
profondissima e cominciarono ad uccidersi l'un l'altro finché l'oscurità non si
dissipò. Ci furono settantamila vittime. Tutti quelli che furono uccisi e tutti
quelli che sopravvissero furono perdonati”
E quando Mosè disse al suo popolo: “O popol mio, invero vi siete fatti un grande torto prendendovi il Vitello. Pentitevi al vostro Creatore e datevi la morte: questa è la cosa migliore, di fronte al vostro Creatore”. Poi Allah accolse il vostro [pentimento]. In verità Egli accoglie sempre [il pentimento], è il Misericordioso (2:54)
E quando Mosè disse al suo popolo: “O popol mio, invero vi siete fatti un grande torto prendendovi il Vitello. Pentitevi al vostro Creatore e datevi la morte: questa è la cosa migliore, di fronte al vostro Creatore”. Poi Allah accolse il vostro [pentimento]. In verità Egli accoglie sempre [il pentimento], è il Misericordioso (2:54)
Il
popolo chiede di vedere Allah
Mosè
(aleyhy salem) ritornò sul
Monte Sinai con 70 degli anziani, egli parlò con Allah e Allah parlò direttamente a Mosè (aleyhy
salem). Questo fu l’ultimo miracolo al quale assistettero ma non fu
sufficiente. Essi chiesero di vedere Allah. Questa fu una grande delusione. Era
un popolo troppo legato alla materialità e
al mondo dei sensi. Essi furono puniti istantaneamente con un sisma che
stupefece i loro corpi lasciandoli morti. Mosè (aleyhy salem) pregò per essi, prego Allah ta’ala di
perdonarli e Allah li risuscitò.
Mosè scelse settanta uomini del suo popolo, per il Nostro
luogo di convegno. Dopo che li colse il cataclisma, disse: “O Signore, se Tu
avessi voluto, già li avresti distrutti in precedenza e me con loro. Ci
distruggerai per ciò che hanno commesso gli stolti della nostra gente? Questa
non è se non una prova da parte Tua, con la quale svii chi vuoi e guidi chi
vuoi. Tu sei il nostro Patrono, perdonaci e usaci misericordia. Tu sei il
migliore dei perdonatori. Annoveraci un
bene in questa vita terrena e un bene nell'Altra vita. Ecco che, pentiti,
ritorniamo a Te”. E [Allah] disse: “Farò sì che il Mio castigo colpisca chi
voglio, ma la Mia misericordia abbraccia ogni cosa: la riserverò a coloro che
[Mi] temono e pagano la decima, a coloro che credono nei Nostri segni, a coloro
che seguono il Messaggero, il Profeta illetterato che trovano chiaramente
menzionato nella Torâh e nell'Ingil, colui che ordina le buone consuetudini e
proibisce ciò che è riprovevole, che dichiara lecite le cose buone e vieta
quelle cattive, che li libera del loro fardello e dei legami che li opprimono.
Coloro che crederanno in lui, lo onoreranno, lo assisteranno e seguiranno la
luce che è scesa con lui, invero prospereranno”.
(7:155-157)
Attività generali di scrittura (da coordinare con la
parte della storia che si sta studiando):
Riassunti, questionari, libricino, booklet,
leaflet/brochure (per far conoscere ai non musulmani la vera storia di questo
profeta), temi su singoli paragrafi accompagnati da illustrazioni
Copia delle ayat dal Corano
Attività suggerite (da coordinare con la parte della
storia che si sta studiando):
Disegni, posters, lapbooks, dipinti con le seguenti
tematiche:
La cesta che galleggia sul Nilo
Il fiume Nilo con i coccodrilli
Il palazzo reale di Faraone e le dimore umili dei
Figli di Israele
Il palazzo di Qarun con tutte le sue immense
ricchezze inghiottito dalla terra
Il viaggio nel deserto e la fonte dove abbeverare le
bestie al pascolo
Il Monte Sinai
La montagna con il cespuglio in fiamme
Bastone di Musa (aleyy salem)
Le piaghe dell’Egitto
Il Mar Rosso che si divide in due
La manna dal cielo
Da modellare col das, cartapesta o con la plastichina
(da coordinare con la parte della storia che si sta studiando):
vedi tematiche sopra
scene del deserto con la oasi
Gli alberi di palma, che si trovano spesso nelle
oasi, possono essere recreati con dei rotoli di carta assorbente avanzati,
dipinti di marrone oppure ricoperti di colla e rivestiti poi di carta colorata;
le foglie con del cartoncino verde da ritagliare e poi incollare (oppure
spillare)
Il deserto con della cartapesta arrotolando insieme
dei mucchietti di giornale e posizionandoli su un cartone più grande, ricreando
alcuni strati, posizionandoli in modo da dare l’impressione delle dune nel
deserto. Lasciare asciugare per bene. Dipingete le dune e la sabbia in diverse
sfumature.
Segnalibro
Crea il tuo segnalibro personalizzato con ayat del
Corano, oppure disegni. Stampalo, plastificalo e ritaglialo.
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