Come trattare i bambini in accordo con
l’Islam
Nella vita del Profeta (pace e benedizioni su di
lui) abbiamo molti buoni esempi da studiare e seguire in molti aspetti della
vita. Più ne studiamo i varii casi, più ne matureremo dei benefici.
Potremmo apprendere ciò che beneficerà noi oggigiorno e coloro che
verranno dopo di noi nel futuro. Allah ha detto: ” In verità voi avete nel Messaggero di Allah
il miglior esempio di condotta per coloro che ripongono le proprie speranze in
Allah e nell’Ultimo Giorno”.
Possiamo beneficiare dell’esempio del Profeta
(su di lui la pace) anche quando si tratta dell’educazione dei nostri bambini.
Se emuliamo il modo in cui il Profeta (pace e benedizioni su di lui) trattava i
bambini, con l’aiuto di Allah avremmo successo nell’educare i nostri.
I bambini vanno rispettati come persone!!!
I bambini hanno bisogno di rispetto. Molto
spesso i genitori non mostrano rispetto nei loro confronti. Il Profeta (pace e
benedizione su di lui) mostrò sempre alla nuova generazione che
la rispettava e teneva in grande considerazione. Sa’d b. Malik era un giovane
fanciullo quando vi fu la Battaglia di Uhud. Suo padre morì in battaglia. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui ) gli si
avvicinò e gli disse: ”Sa’d b. Malik?” Quando il ragazzo riconobbe chi
fosse, il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Possa Allah elargire
le Sue benedizioni su di te per la morte di tuo padre”.
Possiamo notare che il Profeta (pace e
benedizioni su di lui) lo trattò come avrebbe trattato un adulto.
Gli porse le condoglianze come avrebbe fatto con un uomo maturo. Non lo trattò con iperprotezione. Lo informò subito dell’accaduto.
Dovremmo dare più credito alle menti dei nostri bambini. Non dovremmo sottostimare
la loro intelligenza. Dovremmo averne stima e rispettarne i sentimenti ed insegnargli ad
avere rispetto per gli altri. Ciò permette ai ragazzi un buon sviluppo intellettuale e sociale.
È essenziale che
essi si prendano le proprie responsabilità . Troppi di noi oggigiorno, adulti
e bambini, hanno la tendenza a scaricare le proprie responsabilità sugli altri.
Per prevenire questo, coloro che stanno educando dei bambini dovrebbero prima di tutto
educarli a pensare in modo ottimista di sé stessi. Il Profeta (pace e
benedizioni su di lui) si applicò molto per aiutare a
sviluppare positivamente la personalità dei giovani intorno
a lui. Una volta, mentre il Profeta (su di lui la
pace) era seduto, gli fu offerto qualcosa da bere. Ne bevve. Seduto alla sua
destra vi era un giovane ragazzo e alla sinistra un certo numero di persone
anziane. Siccome tradizionalmente la persona alla destra venita servita per prima,
egli si rivolse al ragazzo e gli chiese: ”Mi permetti di offrire da bere ad
essi prima?”(Sahih Muslim)
Questo è il modo in cui un bambino impara le
buone maniere. Ed è anche il modo in cui sviluppa forza della personalità e un intelletto più acuto al posto di una mentalità pessimistica e di mancanza di
autostima.
Dobbiamo essere giusti quando si ha a che fare con
i nostri figli. Il trattamento equo e la parità sono di primaria importanza affinché il bambino abbia un senso di stabilità e si prevenga la gelosia tra
fratelli e una forma di competizione poco raccomandabile. Ingiustizie possono verificarsi in faccende anche minori
come il baciare un bambino più di un altro o sorridere ad uno di più o dargli preferenza riguardo il
cibo e i vestiti.
Una volta Bashir diede a suo figlio al-Nu’man un
dono. Andò dal Profeta (pace
e benedizioni su di lui) affinché lo potesse testimoniare. Il Profeta (pace e benedizioni su di
lui) gli chiese: ”Bashir, hai anche altri figli?”.Quando Bashir rispose che ne
aveva, il Profeta (pace e benedizioni su di lui) chiese: ”Hai dato un dono a
ciascuno di essi?” La risposta di Bashir fu di negazione. Il Profeta (su di lui
la pace) disse: ”Allora non chiedermi di testimoniare. Non testimonierò un’ingiustizia”. (Sahih Muslim)
Dobbiamo essere cordiali e qualche volta
giocherelloni con i nostri figli. Hanno bisogno di gioia e gioco nella loro
vita entro i confini islamici. Non dovremmo superare i limiti del nostro gioco
e dell’affetto in modo che i bambini non diventino viziati. Comunque non
dovremmo essere riservati al punto tale da negare ai bambini un normale gioco e
affetto. La negazione di questi bisogni rende i bambini introversi e paurosi.
‘Aishah racconta che quando era col Profeta
(pace e benedizioni su di lui) ed ancora una ragazzina, soleva giocare con
altre ragazze che venivano a trovarla: “Quando il Profeta (su di lui la pace)
ritornava, esse solevano ritirarsi. Comunque egli ne rimandava subito qualcuna
da me.”
Questo fatto fu pienamente compreso dai Compagni
del Profeta . Un compagno racconta che un altro compagno Wa’il b. Mas’ud,
soleva tenere un discorso ogni giovedi. Un uomo gli disse che essi avrebbero
voluto che lui gli predicasse ogni giorno. Wa’il rispose: ”Non lo faccio
soltanto perché non vorrei
annoiarvi. Vi ricordo il modo in cui agiva il Profeta (su di lui la pcae), egli
soleva fare le cose con moderazione così che non ce ne stancassimo” (Sahih Al-Bukhari e Sahih Muslim)
Concludo con il seguente consiglio dato al
califfo Mu’awiyah da uno dei suoi consiglieri. Una volta Mu’awiyah si arrabbiò con suo figlio Yazid, così lo espulse. Al-Ahnaf osservò, e gli disse: ”Comandante dei
Fedeli, i nostri figli sono i frutti dei nostri cuori e i pilastri che ci
sopportano. Siamo per essi come il cielo sulle teste e la terra sotto i piedi.
Se si arrabbiano, placateli, e se vi chiedono, dategli. Non siate un ostacolo
nelle loro vite così che essi non siano riluttanti e sperino nel vostro decesso.”
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Molte persone sono preoccupate a riguardo del carattere instabile dei
propri figli e di come il lusso possa influenzarne le personalità. Come possiamo inculcare forza e senso dell’onore nel carattere dei
nostri figli?
Tutta la lode è per Allah.
[.....]
Ecco alcune soluzioni islamiche:
Takniyyah, l’utilizzo di Kunya,
ovvero soprannomi nell’indirizzarsi ai bambini.
Chiamare un giovane ragazzino ‘Abu Foolaa (padre
di Tizio) o una giovane ragazzina Um Foola (madre di Tizio) farà sentire il bambino più responsabile e più adulto, si comporterà in modo più maturo e si sentirà più grande per la sua età. Il Profeta (sal-Allaahu `alayhe wa sallam) soleva conferire
kunya ad altri bambini. Anas (che Allah ne sia compiaciuto) disse: “Il Profeta
(sal-Allaahu `alayhe wa sallam) era la migliore delle persone
nell’atteggiamento e nei modi. Avevo un fratello che la gente soleva chiamare
Abu ’Umayr. Penso che avesse da poco superato l’età dello svezzamento, e qualora si trovasse col Profeta
(sal-Allaahu `alayhe wa sallam) gli diceva: “O Abu Umayr cosa ha fatto il tuo
nughayr (Ya Abaa ‘Umayr fa’ala al-nughayr?)? ( Il nughayr era un piccolo
uccello con il quale soleva giocare). (Tramandato da Al-Bukhari, 5735)
[...]
Portare i bambini agli incontri con
gli adulti
Questo aumenterà la loro comprensione e saggezza, e
li spinge all’imitazione del mondo degli adulti, nello stesso tempo gli evita
di sprecare troppo tempo in giochi e intrattenimento. I Sahaabah solevano
portare con sé i propri bambini quando si radunavano con il Profeta
(sal-Allaahu `alayhe wa sallam). Una delle storie che descrive ciò narrata da Mu’aawiyah ibn Qurrah e a lui da suo padre, che gli
disse: “Il Profeta (sal-Allaahu `alayhe wa sallam) soleva sedersi con un gruppo
dei suoi Seguaci. Un uomo aveva il proprio figlio con sé; ed egli lo prese dal retro per farlo sedere di fronte a
lui...”(Tramandato da al-Nisaa’i e classificato come sahih da al-Albani in
Ahkaam al- Janaa’iz)
Parlandogli di tutte le vicende
eroiche delle prime e successive generazioni, delle battaglie islamiche e delle
vittorie dei Musulmani.
Questo li incoraggerà ad essere coraggiosi, che è una delle peculiari componenti dell’essere
forti e d’onore. Al-Zubayr ibn al-Awwam aveva due bambini, uno dei quali era
presente ad alcune battaglie, e l’altro soleva giocare con le vecchie cicatrici
di guerra sulla spalla del padre. È stato tramandato da ‘Urwah ibn Zubayr
che raccontò che i Compagni del Messaggero di Allah (sal-Allaahu `alayhe wa
sallam) dissero a Az-Zubayr il giorno di Yarmook: “Vai tu, attacca e noi ti
seguiamo?” Ed egli rispose:” Se attaccassi, voi restereste qui”. “No, lo faremo
(come promesso)”. Così si lanciò all’attacco (contro i Romani), penetrando nelle loro fila e
oltreppassandole, ma nessuno lo affiancava. Poi si girò e ritornò e i Romani afferrarono le redini del suo cavallo e lo ferirono
due volte alla spalla. Tra queste due ferite nuove ve ne era un’altra ricevuta
durante la battaglia di Badr. ’Urwah disse: “Quando ero piccolo solevo giocare
mettendo le mie dita in quelle ferite”. Urwah disse: “Abdullaah ibn al Zubayr
era con lui quel giorno. Aveva dieci anni. Egli al-Zubayr lo mise su un cavallo
e gli affidò le cure di un altro uomo. (Tramandato da Al-Bukhari 3678).
Commentare questo Hadith, Ibn Hijr (che Allah ne
abbia pietà) disse: “Al-Zibayr sentiva che suo figlio Abdullaah era
coraggioso e abile all’equitazione (traduco chivalrous), così lo lasciò montare a cavallo, ma temeva che potesse tentare di fare più di quanto ne fosse all’altezza, così gli pose al fianco un altro uomo per aiutarlo a salvarsi dagli
attacchi dei Romani in caso fosse distratto dal combattimento”. Ibn al-Mubaarak
tramandò da Hishaam ibn ’Urwah e questi da suo padre e questi da
Abdullah ibn Az-Zubayr che questi era con suo padre il giorno di Yarmook, e
quando i mushrikun corsero via, egli li attaccò e cominciò a uccidere i feriti cioè ammazzò ognuno dei loro soldati già feriti. Ciò indica che fosse forte e coraggioso fin dalla fanciullezza.
Insegnargli le buone maniere
Tra le buone maniere che dovrebbero essere
impartite vi sono quelle descritte in questo hadith narrato da Abu Hrayrah dal
Profeta (sal-Allaahu `alayhe wa sallam): “Il giovane dovrebbe salutare il più anziano, colui che è di passaggio dovrebbe salutare
coloro che sono seduti e il gruppo minore dovrebbe salutare il gruppo più numeroso”(Al-Bukhari, 5736)
Dandogli la lode e il respetto che meritano di
fronte agli altri
Questo è reso noto dai seguenti hadith: Sahl
ibn Sa’d (che Allah ne sia compiaciuto) disse che al Profeta (sal-Allaahu
`alayhe wa sallam) fu portato un bicchiere e ne bevve. C’era un ragazzo, più giovane degli altri, sulla sua destra e alcuni più anziani sulla sua sinistra. Egli disse: “O giovane ragazzo, mi
permetti di offrire ciò ai più anziani?” Il ragazzo disse: “Non darei via la mia parte delle
tue benedizioni a nessun altro, O Messaggero di Allah”. E così lui gli porse il bicchiere. (tramandato da Al-Bukhari, 2180)
Insegnargli sport maschili come il tiro con l’arco, il nuoto, e l’equitazione.
Evitare di umiliarlo specialmente di fronte agli
altri
Mai ignorare le sue idee, e incoraggiarli a
partecipare
Consultarli e chiedere la loro opinione
Dargli delle responsabilità in accordo all’età e le capacità.
Insegnargli ad essere coraggiosi secondo
l’esigenza, incluso il parlare in pubblico
Accertarci che i loro vestiti siano modesti e
preteggerli da un modo di abbigliarsi non appropriato, pettinature, movimenti,
modi di camminare
Assicurarci che i ragazzi non indossino la seta,
poiché è soltanto per le donne
Evitando gli eccessi lusso, pigrizia, il non far
nulla
Umar (che Allah ne sia compiaciuto) disse “Abituatevi
ad una vita senza comodità, perché il lusso non dura per sempre”
[....]
È Allah l’Unico che guida sulla strada giusta
http://www.islam-qa.com/en/ref/355
Alhamudlillah, jazaki Llahu khairan cara sorella, è molto utile e importante leggere e rileggere come il Profeta salla Allahu 'alayhi wa sallam ci ha insegnato a comportarci con i bambini.
RispondiEliminaInsha'a Llah con il Suo aiuto, cercheremo di mettere insieme l'articolo che stavamo pensando, per comparare cosa insegna l'Islam (da 1400 anni) e cosa insegna il pensiero occidentale moderno, considerandosi "innovatore" e unico protettore del benessere dei bambini. Intanto desidero postare un hadith che ho di recente tradotto per un pezzo che sto scrivendo:
Hadrat Raf'i ibn 'Amr Al-Ghifari narra: “Quando ero un bambino, ero solito lanciare sassi contro le palme di datteri degli Ansar. Un giorno, gli Ansar mi sgridarono e mi portarono dal Messaggero di Allah (salla Allahu 'alayhi wa sallam). Lui mi chiese: “Ragazzo! Perché lanci sassi verso le palme di datteri?” Io risposi: “Per mangiare”. (In poche parole, lanciavo sassi contro le palme così da mangiare ciò che cadeva da esse. Non li lanciavo per altre ragioni). Il Messaggero di Allah (salla Allahu 'alayhi wa sallam) mi consigliò: “Non lanciare sassi, ma mangia i datteri che sono caduti vicino all'albero”. Il Messaggero di Allah (salla Allahu 'alayhi wa sallam) passò poi la sua mano benedetta sulla mia testa e pregò: “Oh Allah! Sazia il suo stomaco”. Il hadith è tratto da: Maulana Muhammad Hanif 'Abdul Majid, The ideal mother, Maktaba Darul Huda, 2004, pp. 265 -266 (mia traduzione dall'inglese).
L'autore del libro commenta il hadith nel modo che segue. Ogni madre, ricevendo una lamentela sul bambino o vedendo il bambino commettere qualcosa di offensivo, dovrebbe prima di tutto chiedere al bimbo stesso la ragione del suo comportamento. A volte i bambini sembrano agire in modo incivile, offensivo, ma forse il loro atteggiamento può essere causato da ragioni che noi non vediamo. Poi, la madre dovrebbe ascoltare attentamente le ragioni espresse dal bambino, e consigliarlo per il futuro. Mentre si avvisa il bambino di non commettere più l'offesa, è importante fornirgli una alternativa. Questo è il senso delle parole del nostro Profeta, salla Allahu 'alayhi wa sallam, che con prontezza, masha'a Llah, riesce a fermare l'offesa del bambino e a indicargli una via diversa per raggiungere il suo fine (lecito). Che Allah subhanahu wa ta'ala aiuti ogni genitore a istruire il proprio figlio in questo modo. AMIN.
Infine, la mano passata sulla testa, mostra tutta la compassione e l'affetto che il Profeta salla ALlahu 'alayhi wa sallam aveva per i bambini, e che ogni buon genitore dovrebbe avere, verso i suoi figli e tutti i bambini in generale. E infine, niente di meglio, per la madre attenta e amorevole, che chiedere aiuto ad Allah ta'ala, come nel du'a finale del Messaggero di Allah, salla Allahu 'alayhi wa sallam. Il du'a recitato davanti al bambino, è allo stesso tempo un insegnamento a lui fatto, che per ogni cosa, anche il più piccolo desiderio di questo mondo, dobbiamo chiedere aiuto al nostro Creaore l'Altissimo. Amin.
fi amani Llah,
umm Hamid