10/11/2013

Preparandosi ... 15 Ottobre 2013: ‘Eid Adhha


 
La parola Eid è una parola araba per indicare una festività. In Islam, ci sono due feste, cioè due ‘Eid, di fatto sono: la festa per la fine del Ramadhan e la rottura del digiuno che si chiama ‘Eid al-Fitr, e la festa del Sacrificio ‘Eid al-Adhha . La prima ‘Eid è celebrata alla fine del Ramadhan per ringraziare Allah, essa ha luogo il primo giorno del mese di Shawwal, il decimo mese del calendario lunare. La seconda ’Eid, è la festa del Sacrificio e viene celebrata per ricordare il profeta Abramo (su di lui la pace) che venne messo alla prova e al quale fu chiesto di sacrificare il figlio Ismaele. L’Eid cade il decimo giorno del mese di Dhul-Hijjah, il dodicesimo mese del calendario lunare.

Il centro della celebrazione dell’Eid Addha è la cittadina di Mina, a poche miglia da La Mecca. Questo è il luogo in cui vi sono i tre pilastri che rappresentnao il demonio (Iblis) e che sono presi a sassate dai Musulmani durante l’Hajj (il sacro pellegrinaggio).

Il Profeta Abramo (su di lui la pace) superò un difficile test.

Ecco dalla traduzione del significato del Corano:

O mio Signore, dammi un [figlio] devoto.

Gli demmo la lieta novella di un figlio magnanimo

Poi, quando raggiunse l’eta’ di accompagnarlo, egli disse:”Figlio mio, ho visto in sogno che ti offrivo in sacrificio. Dimmi cosa ne pensi”. Rispose: ”Padre mio, fai quel che ti e’ stato ordinato: se Allah vuole, saro’ rassegnato”

Quando poi entrambi si sottomisero, e lo ebbe disteso con la fronte a terra

Noi lo chiamammo: “O Abramo

Hai realizzato il sogno. Cosi’ Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene.

Questa e’ davvero una prova evidente”.

E lo riscattammo con un sacrificio generoso

Perpetuammo il ricordo di lui nei posteri.

Pace su Abramo! (Corano, Surah As-Saffat 37: 100-109)

Abramo (su di lui la pace) dimostrò di fidarsi incondizionatamente di Allah Subbhanahu wa ta’ala.    Alcuni eventi, apparentemente inspiegabili ci accadono e ci sentiamo subito smarriti, non siamo in grado di affidarci completamente al nostro Signore e Creatore. A volte dimentichiamo che l’Unico che ci anche creato, è davvero l’Unico ad avere le risposte ai nostri problemi, è l’Unico che può davvero aiutarci. Dovremmo affidarci ad Allah completamente. Abramo (su di lui la pace) lo fece. La sua fede era talmente salda da comprendere che dietro ogni cosa si cela sempre l’Immensa Saggezza di Allah. Sicuro di questo, Abramo (su di lui la pace) dopo aver avuto un sogno nel quale gli veniva ordinato di sgozzare suo figlio e dopo averne parlato con il coraggioso e fidele Ismale (su di lui la pace), il quale acconsentì, si recò sul monte per compiere il sacrificio. Sul punto di compiere questo rito sacrificale, Allah, Subbhnahu wa ta’ala, gli inviò dal cielo un agnello da sacrificare al posto del suo adorato figlio. Nella Sua Immensa Saggezza Allah aveva pianificato tutto ciò.

Il sacrificio che i Musulmani che ne posseggono i mezzi, compiono nel giorno dell’Eid, si ripete in memoria di quello compiuto dal profeta Abramo (su di lui la pace). La carne va poi distribuita, va data ai propri parenti ed amici, anche se non musulmani, ed un terzo va offerto alle persone bisognose e povere.

Sebbene l’ ’Eid si festeggi il decimo giorno del mese di Dhul Hijjah, in verità tutti i primi dieci giorni di questo mese sono speciali. Essi, infatti, rappresentano i giorni migliori per adorare Allah, per dimostrare la nostra sottomissione ad Allah, per migliorarsi, per vincere il nostro egoismo e l’avidità, per concentrarsi sul Corano, migliorare la preghiera, offrire preghiere facoltativa oltre a quelle obbligatorie e compiere opere caritatevoli. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ci ha ordinato di recitare spesso dei Tasbih (cioe’ dire SubbhaAllah), Tahmid (Alhamdulillah), e Takbir (Allahu Akbar) durante questi giorni.

Abdullah ibn ‘Umar ha raccontato che il Profeta (pace su di lui) disse: “Non ci sono giorni più graditi ad Allah, per compiere buone opere, che questo tempo, perciò recitate molti tahlil (la ilaaha ill-Allah), takbir e tahmid.”

Questi dieci giorni includono Yawm Arafah, che quest’anno cadrà Lunedi 14 in sha Allah: digiunare quel giorno espierà i peccati di due anni inshaAllah.

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Nel giorno dell’Eid…

La moschea locale organizza le preghiere dell’Eid all’aperto seguendo la Sunnah (cioe’ i modi di fare) del Profeta (pace su di lui) in un parco bellissimo non molto lontano da casa, nel musallah. È raccomandato alzarsi presto, adoperare il siwak per pulire i denti e profumanre l’alito, fare un bagno, abbigliarsi con abiti puliti, o meglio nuovi, e profumarsi. In Islam l’igiene è altamente enfatizzata, soprattutto se si ci accinge a partecipare alle preghiere congregazionali. Dopo aver eseguito con cura tutti i preparativi, la famiglia, armata di bambini, passeggini e tutto il resto, e vestiti in pompa magna con tanto di abiti orientaleggianti, e di tessuti leggeri e variopinti, si appresta a raggiungere il parco a piedi è altamente raccomandato. Pronunciamo il takbir ad alta voce mentre ci rechiamo al luogo della preghiera, i bambini ne sono entusiasti:

Allah-u Akbar, Allah-u Akbar (Allah è il più potente), La-ilaha ill-Allah (non c’è altro dio all’infuori di Allah), Wa Allah-u Akbar, Allah-u Akbar (e Allah è il più potente), Wa lillah-il-hamd (e tutta la lode è per Allah)

I fratelli e le sorelle che aiutano nella gestione della moschea locale (che Allah li ricompensi) si prodigano con enormi sforzi per rendere la giornata piacevole e la preghiera comoda per tutti in questo modo: le aree degli uomini e quella della donna sono separate, gli uomini occupano lo spazio antecedente quello destinato alle donne. I due spazi sono separate da un reticolato. Immaginate pregare in un prato col profumo dell’erba umida...cercare col capo inchinato in basso una mediazione con Dio. Mi vengono i brividi...Siccome siamo in autunno, ed il prato è piuttosto umido, soprattutto in mattinata, gli organizzatori distendono enormi tovaglie di plastica spessa a terra sulle quali stendono colorati tappeti. Se si vuole stare ancora più al calduccio ci si può portare anche il proprio tappeto della preghiera da casa e poi finalmente si è pronti per eseguire la preghiera dell’Eid. Finita la preghiera, c’è il sermone, finito il quale ci si appresta a ritornare a casa. Ci sono sempre ragazzi giovani che raccolgono sadaqa e mamme che distribuiscono dolci, caramelli, persino regali. C’è una belllissima area gioco per i bambini in questo parco, per cui spesso dopo la preghiera ci si intrattiene là per far giocare i bambini. È bellissimo vedere questo gruppo numeroso e compatto...mi verrebbe voglia di dire: ma dove eravate nascosti? Quanti siamo subbhaanaAllah! Ed è bellissimo vedere i nostri figli giocare insieme, rincorrersi tutti abbigliati con abiti orientali colorati: da lontano sembrano delle farfalline variopinte MashaAllah! Davvero uno spettacolo!

Che Allah ci benedica tutti amin.

E se non ci sentiamo:

 

EID MUBAREK!!!

TAQAbaLALLAHU MINNA WA MINKUM!

 

 

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