Per motivi
scientifici e per ricordarci della Potenza di Allah ta’ala abbiamo cercato di
capire quale sia la forza di un vulcano in eruzione, riproducendolo in piccola scala
nel modo seguente.
Abbiamo
impastato farina, sale, acqua, cacao e un pochino di olio vegetale fino ad
ottenere un impasto solido ed omogeneo.
Abbiamo ricavato una forma di volcano a
cono al cui centro abbiamo inserito una bottiglietta di plastica contenente un
pochino di acqua tiepida in cui era stato sciolto del colorante alimentare
rosso, e alcuni cucchiani di bicarbonato di soda.
Abbiamo decorato il nostro
volcano con foglie, rametti e sabbia
e poi, quando eravamo pronti ad assistere
all’eruzione simulata, abbiamo inserito nella bottiglietta dell’aceto. Ed ecco
l’eruzione arriva all’istante pronta per essere immortalata dalla macchina
fotografica.
L’eruzione simulata può essere provocata più volte aggiungendo dell’aceto di volta in volta.
Una piccola eruzione
simulata crea immenso sbalordimento in grandi e piccini, immaginate un vero volcano
in eruzione!
Cosa si
impara da questa faccenda? La Potenza di Allah Subbhanau wa ta’ala è immensa. Egli ci ama e ci ha donato tutte le gioie e
le bontà in questa dunya. Se vogliamo continuare a godere di
queste gioie anche nell’Akhira, dobbiamo sottometterci alla Sua volontà applicando l’Islam, essendo buoni e devoti fedeli, osservando la preghiera e il
digiuno obbligatorio, dividendo col povero, ….cosa altro possiamo fare per
compiacere Allah subbhnau wa ta’ala? Come possiamo assicurarci il Paradiso?
Allah è il Più Potente.
Allah è il Più Potente.
E ancora per
riflettere sulla Potenza di Allah subbhnau wa ta’ala…parliamo di….
La distruzione di Pompei
Siamo andati
alla biblioteca locale come facciamo ogni mese
circa per portare a casa varii libri in prestito da consultare. C’era un
libro intitolato Fuga
da Pompei, un libro
con delle illustrazioni davvero molto accattivanti la cui autrice sembra che
abbia frequentato l’Accademia delle Belle Arti a Chelsea (Christina Balit,
Escape from Pompeii, Frances Lincoln Children’s Books). Incuriositi dal fatto
che si citasse il Golfo
di Napoli (casa dolce casa…) e il Vesuvio che abbiamo visitato 3 anni fa circa, abbiamo portato
il libro a casa.
Christina Balit, Escape from Pompeii, Frances Lincoln Children’s Books |
Tanto per
cambiare la storia è narrata in terza persona da un testimone dei fatti che
rimane illeso. Il narratore è Tranio, un ragazzo romano che si salva apparentemente
dall’eruzione vulcanica nascondendosi intelligentemente in un’imbarcazione
mercantile greca (che egli non sa sta per salpare) e che osserva dunque la
distruzione in diretta della propria città natale da questa nave.
Non mancano
nel testo svariati dettagli storici della vita romana dell’epoca: come erano
case, negozi, vasellame e le imbarcazioni dell’epoca; vi sono accenni
all’utilizzo delle anfore (otri per olio e spezie che venivano sia imbarcati che
scaricati dalle navi); il forum con i ‘politici’ in abbigliamento dell’epoca;
il teatro e gli attori; c’è un breve accenno storico al terremoto del 62; come
spendevano la giornata i ragazzi dell’epoca: le ragazze solevano imparare a
tessere e cucinare, si giocava presso le fontane nei giorni caldi, tipici
giochi erano acchiapparello, acchiappacani, giochi di tiro a sorte effettuati
con piccole ossa.
Nel momento del
terremoto iniziale Tranio è a teatro. Scappa via e si nasconde in una nave. Si
addormenta e il mattino seguente al suo risveglio, la nave è già in mare aperto ed egli osserva da
lontano la scena della distruzione. Il cielo è diventato grosso e pesante a causa della pomice e nero per il fumo. Tranio
non riesce neppure a respirare nonostante sia molto lontano dal luogo. Sente
tremare sotto di sé, il Monte Vesuvio sembra ruggire. La cima del monte esplode e
una enorme nuvola di cenere argentata si erge sino ai cieli, attorcigliandosi
su se stessa e creando enormi bolle in ogni direzione. In pochi secondi tutto è nel buio. Ancora Tranio
riesce ad osservare fiumi di lava liquida che confluiscono in fiumi di fuoco scendendo giù dai pendii
pietrosi del ‘monte gentile’; lampi e
fulmini infuocati nel cielo; cenere e lapilli
(pietre infuocate) sono scagliati violentemente in ogni direzione.
Il libro è
arricchito da belle immagini e da dettagli storici finali molto interessanti.
Christina Balit, Escape from Pompeii, Frances Lincoln Children’s Books |
Vocabolario: Lapillo è un vocabolo utlizzato
ingeologia, e più precisamente in vulcanologia, viene utilizzato per indicare i
piccoli frammenti solidi di lava, e più in generale di tefrite, che vengono
espulsi con violenza dai vulcani durante eruzioni di tipo esplosivo. I frammenti
di tefrite vengono classificati come lapilli quando hanno dimensioni comprese
fra i 2 e i 64 mm di diametro. I frammenti con dimensione inferiore ai 2 mm
vengono classificati come cenere vulcanica, mentre i frammenti con dimensioni
superiori ai 64 mm sono chiamati bombe vulcaniche.
Ci siamo
appassionati a questa storia di cui non avevamo mai parlato prima in modo
dettagliato. Abbiamo inziato ad osservare le somiglianze tra la distruzione di
Pompei e la distruzione del popolo degli
‘Ad (la cui storia troverete QUI Storia del popolo degli ' Ad ) e alla storia del Profeta Lut e la distruzione di Sodoma. Solo Allah sa cosa realmente accadde, ma la
distruzione della città di Pompei, città romana politeista, presenta svariate
similitudini con la distruzione di altre città del passato. Pompei, era stata
fondata dagli Osci introno al VII secolo ac non lontano dal fiume Sarno. Fu una
ricca città commericiale ed ebbe un forte sviluppo urbanistico grazie alla
costruzione del foro, del tempio di Giove, di Iside e un tempio in onere della
dea Venere; e il giorno prima della distruzione di Pompei c’era stata una
celebrazione in onere di un dio, forse Dionisio.
Solo questo
basterebbe a spiegare l’ira di Allah subbhna’u wa ta’ala, ma la storia va ben
oltre purtroppo….da ricerche approfondite che non vi sollecito a fare, ho
scoperto che la nella città di Pompei vivevano persone immorali, scellerate i
cui atti di oscenità avevano raggiunto livelli a dir poco scandalosi. Allah
ta’ala dice nel Corano:
Giurano [in nome] di
Allah, con solenni giuramenti, che se giungesse loro un ammonitore, agirebbero
più rettamente di qualsiasi altra comunità. Poi, quando giunge loro un
ammonitore, ciò non fa che accrescere la loro avversione, la loro superbia
sulla terra e le loro trame malvagie. Ma la trama malvagia non fa che avvolgere
i suoi artefici. Si aspettano un'altra consuetudine [diversa] da quella che fu
adottata per i loro avi? Non troverai mai un cambiamento nella consuetudine di
Allah, non troverai deviazione alcuna nella consuetudine di Allah.
[Sura
al-Fatir, Il Creatore, 35 vv. 42-43]
Prima del
disastro Pompei era una città romana piena di ricchezza e lusso, purtroppo però
alla bellezza del luogo e alla ricchezza del peasaggio si univano disonestà e
malvagità. Ogni individuo che si ribella alla legge di Allah, sarà soggetto
all’ira divina. Pompei era il simbolo della degenerazione dell’Impero Romano. Nel casi di Pompei, la distruzione avvenne grazie al Monte Vesuvio. Esso si erge tra
Napoli e Pompei. La lava e la cenere dell’enorme esplosione vucanica, che si
verificò 2000 anni fa, nel 79 d.c., sterminò tutti gli abitanti del luogo. Il
disastro su talmente repentino che colse le persone di sorpresa, molti morirono
nel mezzo delle loro atroci azioni e furono sepolti dalla cenere: i loro atti
osceni immortalati per sempre. Nel 1863 un archeologo, Giuseppe Fiorelli, notò
che vi era uno spazio vuoto tra la lava ormai solidificata e le ossa dei
defunti. Provò allora a colmarlo con del gesso e ne vennero fuori i corpi
riprodotti dei defunti. Per questo motivo sappiamo in che posizione essi
morirono. Come se fossero stati
congelati nel momento della propria morte.
La cosa
raccapricciante è che nessuno riuscì a fuggire questo destino e le persone morirono
come se non se ne rendessero conto (anche se non tutti come sembrerebbe dalle
posizioni in cui sono stati ritrovati). Come è possibile che migliaia di
persone morirono durante lo svolgimento delle proprie azioni? Perché non
scapparono via?
Mandammo contro di loro un solo
Grido, rimasero come erba disseccata per gli stabbi [Sura al-Qamar 54, v.31]
Allah ta’ala
enfatizza nel Corano la Propria punizione come qualcosa di incredibilmente
rapido, direi ‘istantaneo’!
Masha a 'Llah, jazakum Llahu khairan cara umm Zakarya e figli!
RispondiEliminaPassata l'onda degli esami scolastici, voglio provare insha'a Llah a proporre questo esperimento del vulcano..
Su Pompei ne parlavo proprio stamane con mio marito, subhanallah. Non ci sono citazioni specifiche di questo evento, però come hai ben spiegato, è simile a molti esempi che ALlah ta'ala fornisce nelle storie dei popoli e come Lui stesso ci ricorda, sono molti gli esempi e i fatti accaduti (da Lui suscitati).
Mi sembra che lo studio che hai proposto è ottimo!
Complimenti anche per la nuova grafica del blog, mi piace molto. Masha'a Llah.
A presto, un abbraccio
Umm Hamid
Si Si, carissima!!!Pensa che anni fa, eravamo di passaggio presso Pompei, ed io, nella mia ignoranza, proposi di visitarne gli scavi! Mio marito mi fece notare che poteva essersi trattato di una punizione di Allah e mi disse che luoghi del genere sono maledetti. Infatti c'e' un noto racconto in cui si narra che il Profeta (pace e benedizione di Allah ta'ala su di lui) passo' con i compagni nei pressi di alcune rovine e consiglio' ai suoi compagni di non sostare la' e neppure di bere l'acqua dai pozzi perche' luogo maledetto. Piuttosto bisognerebbe piangere di fronte a tali eventi e chiedere perdono ad Allah il Misericordioso.
RispondiEliminaBarakallahu fiki!!!!